In partnership con lo Studio Legale Improda – avvocati associati
La Moda è una industria simbolo del Made in Italy, un settore chiave per l’Economia del nostro Paese.
L’Intelligenza Artificiale è la Tecnologia del momento, tanto innovativa quanto dirompente e pervasiva.
L’interazione tra il mondo della Moda e le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale può avvenire lungo diversi versanti, dalla previsione della domanda alla personalizzazione dell’esperienza d’acquisto, dall’ottimizzazione degli stock alla smaterializzazione dei prodotti.
Non senza dimenticare la spettacolarizzazione delle sfilate: basti pensare all’iniziativa di Alexander McQueen, che già nel 2006 fece uscire in passerella l’ologramma di Kate Moss, oppure all’idea di Coperni, che nel 2023 ha fatto sfilare cinque cani robotici Spot, dal corpo giallo e gli occhi verdi, realizzati da Boston Dynamics.
Un progetto particolarmente interessante e avvincente è quello a suo tempo proposto dall’azienda Humane, fondata da Imran e Bethany Bongiorno, che nel 2024 ha lanciato AI Pin, un inedito prodotto a cavallo tra Moda, Design e Intelligenza Artificiale.
Il dispositivo si è reso protagonista di una storia accidentata, della quale speriamo di poter annunciare il lieto fine.
AI Pin è una leggera spilla magnetica, dal peso di circa 54 grammi, che si applica sugli abiti, fungendo da vero e proprio assistente personale virtuale.
Si tratta dunque di un dispositivo elettronico indossabile, in grado di svolgere, in modo più rapido e immediato, molte delle funzioni usualmente basate su smartphone, come la gestione di chiamate, social e calendari.
Il prodotto, dotato di una fotocamera e di un software per la visione artificiale, può riconoscere oggetti e etichette nutrizionali con facilità.
Il dispositivo, inoltre, è equipaggiato con un proiettore e con un sensore di profondità, che consentono di trasformare qualsiasi superficie, da un muro ad una mano, in un’interfaccia interattiva.
AI Pin dischiude nuovi orizzonti al mobile computing, rendendo l’intelligenza artificiale accessibile in ogni momento e anche mentre ci si trova in movimento, divenendo così con naturalezza parte integrante del quotidiano delle persone.
L’iniziativa di Humane, peraltro, si è inserita anche in una generalizzata e meritoria tendenza a ridurre la dipendenza degli utenti dagli schermi, migliorando il rapporto dell’uomo con la tecnologia e limitandone le distrazioni visive.
Il prodotto, tuttavia, non ha incontrato i favori del mercato, tradendo le grandi aspettative con le quali era stato inizialmente accolto.
L’insuccesso della proposta è riconducibile a più cause: una esperienza utente non esaltante, le prestazioni tecniche deludenti, il prezzo elevato, una agguerrita concorrenza degli smartphone, che possono contare su applicazioni e funzionalità decisamente superiori.
A fronte di queste difficoltà, la società produttrice ha deciso di interrompere dal 28 febbraio 2025 i servizi essenziali al funzionamento del dispositivo, che si è così trasformato in un gadget privo di utilità.
Oggi, però, l’AI Pin ha la possibilità di nascere a nuova vita.
Il progetto open source, ospitato su Openpin.org, si basa sull’impegno di alcuni sviluppatori, che hanno trovato il sistema per far funzionare nuovamente l’hardware, aggirando la dipendenza dai server originali ormai spenti.
A quanto risulta, la procedura di configurazione di OpenPin e di riattivazione del dispositivo, è relativamente semplice ed accessibile, richiedendo soltanto l’acquisto di un piuttosto economico strumento hardware e l’esecuzione di alcune agevoli istruzioni software.
Già il prodotto originale si caratterizzava per una significativa versatilità, prestandosi ad utilizzi di varia natura, dalle attività ludiche alle questioni sanitarie.
Ora, secondo i promotori del nuovo progetto, AI Pin – grazie a OpenPin – non solo torna a funzionare, ma offre la possibilità di utilizzi ancora più numerosi e trasversali, rispetto alla sua versione originale.
Restano vive alcune preoccupazioni che hanno accompagnato il progetto sin dalla sua nascita dal punto di vista etico e giuridico, sollevando il suo funzionamento, con microfono e telecamera sempre attivi, perplessità in tema di privacy e sicurezza delle persone.
D’altronde, come ha acutamente detto Tim Cook: “Per essere veramente intelligente, l’intelligenza artificiale deve rispettare i valori umani, compresa la privacy. Se ci sbagliamo, i pericoli sono profondi”.
Ad ogni modo, il dispositivo è tornato in pista.
AI Pin, indossato anche da Naomi Campbell, autentica icona di stile e di innovazione, in occasione della sfilata Ready to Wear di Coperni – collezione Primavera/Estate 2024, può oggi riprendere la sua missione di ambasciatore di un nuovo concetto di wearable, di una inedita idea di pret-à-porter tecnologico.