La musica sacra risuona nelle basiliche di Roma

La maggior parte degli spartiti di musica sacra composta nei secoli è andata perduta, e spesso quel che rimane non è abitualmente molto conosciuto. Un’occasione per recuperare questo tesoro e scoprirne la bellezza sono i concerti inseriti all’interno del Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra.

Organizzato dalla Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, la rassegna si svolge in alcune delle chiese e basiliche papali più belle di Roma: San Pietro in Vaticano, Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le Mura e alla Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio e, da quest’anno e per la prima volta, il Pantheon – Basilica di Santa Maria ad Martyres.

Dal 4 al 7 novembre, la XXII edizione della rassegna propone un programma che spazia su un ampio repertorio di musica sacra e liturgica, dal Cinquecento al Novecento. Tra gli appuntamenti di quest’anno anche un omaggio al compositore italiano barocco Giacomo Carissimi in occasione del 350° anniversario della morte (12 gennaio 1674). Il concerto celebrativo chiuderà il Festival martedì 7 novembre (ore 21)alla Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio. Insieme alla Cappella Musicale di Santa Maria dell’Anima, l’Ensemble Seicentonovecento che nel 2023 celebra i suoi 40 anni di attività, guidato da Flavio Colusso direttore al cembalo.

“Non c’è forse pensiero migliore e più profondo di quello di Papa Paolo VI in grado di incorniciare e simboleggiare l’ispirazione che da ventidue stagioni sostiene e orienta il lavoro del Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra e della Fondazione che con impegno e passione immutati puntualmente lo promuove e organizzadice Hans-Albert Courtial fondatore e presidente generale della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra –. Tale pensiero non può essere più sentito proprio nel tempo in cui viviamo, in cui vediamo e assistiamo alla distruzione, alle guerre e alle ingiustizie”.

L’apertura del Festival, come ormai tradizione, ha la sua casa nella Basilica Papale di San Pietro in Vaticano. Sabato 4 novembre (ore 12) la Messa celebrata dal Cardinale Angelo Comastri avrà un nutrito accompagnamento musicale. Torna al Festival, a cui partecipa dal 2013, il direttore giapponese Tomomi Nishimoto con il suo IlluminArt Chorus formato da voci giapponesi e di altri paesi asiatici, affiancato dall’Orchestra di Roma.

Eseguono la Messa d’incoronazione K. 317 di Mozart e alcuni brani sacri di Giulio Caccini. Al Coro del Vicariato Vaticano – Basilica di San Pietro diretto da Temistocle Capone spetta invece l’esecuzione di brani liturgici di Lorenzo Perosi, esponente di spicco del movimento ceciliano, e di Domenico Bartolucci, cui si affiancano due compositori tedeschi, Wolfgang Joseph Emmerig e Moritz Brosig.

Il primo concerto del Festival, sabato 4 novembre (ore 21), si terrà dunque al Pantheon. La rara esecuzione della Missa Redemptionis a otto voci che Lorenzo Perosi dedicò a Pio XI per la chiusura dell’Anno Santo straordinario del 1933, viene affidata all’Ensemble vocale e strumentale Guillou Consort, giovane formazione veneta nata tre anni fa, diretta da Mons. Valentino Miserachs Grau.

Nel promuovere il suo impegno nella tutela e nella condivisione dell’arte sacra, la Fondazione ha avviato il restauro del dipinto “Madonna con Santi” nella parrocchia di San Nicola a Sorano, in provincia di Grosseto, chiesa completamente ristrutturata nel secolo XVIII. A questo si aggiunge anche il sostegno, per il terzo anno, di una borsa di studio i più meritevoli studenti del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, per lo studio e l’approfondimento di tematiche attinenti all’arte sacra cristiana.

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