La paura di Zelensky

Secondo giorno di guerra in Ucraina: tutte le città sono deserte, si vive nei bunker o nelle metropolitane in attesa di un momento di tranquillità per respirare un po’ di aria e guardare a pezzi il cielo del proprio paese. Immagini di civili feriti, donne e anziani ferite da esplosioni, gli uomini a combattere per la propria patria. Siamo nel 2022 e dobbiamo ancora vedere scene di 75 anni fa, se non arricchite da quella parte silenziosa e più giovane della popolazione che si separa dai propri cari, dalla propria famiglia, dalle proprie fidanzate per difendere quello che è di loro proprietà. E non si parla, in questo caso, solo di cose materiali perché si possono ricostruire, ma di sentimenti, emozioni e valori.

Notizie dal fronte

Anton Herashchenko, un consigliere del ministro dell’Interno citato dai media ucraini, ha dichiarato che l’Ucraina si aspetta entro oggi un attacco dei tank russi a Kiev ma che loro faranno di tutto per difendersi con missili anticarro forniti dagli alleati occidentali. Sono stati uditi spari nella zona degli edifici governativi oltre ai vari bombardamenti nei quartieri periferici della città. Si attendono i carri armati dell’unità Z dell’esercito russo (battaglione Zorro), senza insegne, che starebbero per avanzare in centro. Kiev potrebbe cadere nelle mani russe nel giro di pochi giorni, secondo le ultime previsioni dell’intelligence USA.

Nel pomeriggio hanno fatto ingresso a Kiev mezzi militari dell’esercito ucraino con l’obiettivo di difendere la città in vista del probabile arrivo delle truppe russe. Da Putin, infatti, è arrivato l’ordine all’esercito di prendere il potere e rimuovere Zelensky. Quest’ultimo ha dichiarato in una videoconferenza della scorsa notte: «Questa potrebbe essere l’ultima volta che mi vedete vivo». Consapevole di poter essere vittima delle forze russe, sta combattendo in prima linea con i cittadini.

Le forze russe sono riuscite ad entrare nel distretto di Obolon, a 10 km dal centro della capitale. Anche qui ci sono forti scontri e si invita gli abitanti a rimanere in casa e informare sul movimento delle truppe, preparare molotov e neutralizzare il nemico se necessario.

La via della diplomazia

In un video di questa mattina presente sul suo account Instagram, Zelensky ha dichiarato di essere pronto a negoziare con Putin se questo può servire a fermare lo spargimento di sangue civile. La Russia ha accolto la richiesta del presidente ucraino inviando una delegazione a Minsk, in Bielorussia, per avviare le trattative. Queste possono iniziare in qualsiasi momento, afferma il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, ciò non toglie che l’operazione speciale russa in Ucraina si fermi. E infatti, non si è fermato …

Secondo i russi, l’Ucraina si deve prima arrendere e decidere se parlare o con la Russia o accusarla. Intanto, sono stati uccisi più di 200 nazionalisti ucraini nell’operazione dei paracadutisti russi per conquistare l’aeroporto di Gostomel.

Russia e Cina

Non è un mistero l’alleanza tra le due potenze e il loro sostegno reciproco. La Cina, però, al momento sembra adottare una linea neutrale come gli occidentali, rimanendo a guardare l’evolversi dei fatti. Il presidente cinese Xi Jinping ha avuto una telefonata nel pomeriggio con Putin, da come riporta l’ente statale CCTV. Quest’ultimo ha ribadito che la Cina rispetta la sovranità e l’integrità territoriale di tutti i Paesi e degli scopi e dei principi della Carta dell’Onu. Si dice anche pronta a collaborare con la comunità internazionale per sostenere un concetto di sicurezza comune, globale, cooperativo e sostenibile. Inoltre, il presidente russo ha ringraziato l’omologo siriano, Bashar al – Assad, per il sostegno all’operazione di protezione nel Donbass condannando le politiche di destabilizzazione attuate dagli USA e dalla Nato, che hanno aggravato precedentemente anche la situazione in Medioriente.

Dunque, lo scenario si fa più complesso di quanto immaginavamo. Sarà ora di intervenire?

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