La propaganda di Di Maio e la vera natura di Radio Radicale

La maggioranza di Governo si spacca sul salvataggio di Radio Radicale. Mercoledì 13 giugno è passato, nelle Commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera, un emendamento al decreto Crescita, a firma dei deputati PD Sensi e Giachetti, per il salvataggio della storica emittente radiofonica con un finanziamento di ulteriori tre milioni di euro per il 2019.

A votare a favore della proposta dei democratici tutte le opposizione e la Lega. Contro la misura, volta alla conversione in digitale e alla conservazione degli archivi della radio, solo il Movimento 5 Stelle.  

Di Maio accetta la decisione e rimarca lo strappo all’interno della maggioranza gialloverde con un pesante post su facebook: «Oggi la maggioranza di Governo si è spaccata, per la prima volta. È stato così, è inutile nasconderlo. Si è spaccata – si legge nel post del vicepremier pentastellato – su una proposta presentata dai renziani del Pd che prevede di regalare altri 3 milioni di euro di soldi pubblici, soldi delle vostre tasse, a Radio Radicale. La Lega ha votato a favore (insieme a Forza Italia), con mia grande sorpresa. Il Movimento 5 Stelle ha ovviamente votato contro! Secondo noi è una cosa gravissima, di cui anche la Lega dovrà rispondere davanti ai cittadini. Sono franco: dovrà spiegare perché ha appoggiato questa indecente proposta del Pd! Dopo di che si va avanti, perché siamo persone serie».

Parole durissime quelle del vice premier che però, ad una analisi più approfondita, mostrano anche tutta la loro demagogia propagandistica.

Di Maio si scaglia contro una radio che da decine di anni svolge un servizio fondamentale per la democrazia e per la pluralità dell’informazione.

Dal 1976 ha portato la politica, in tutte le sue forme, nelle case e nelle automobili degli italiani, raccogliendo un patrimonio documentario che racconterà parte della storia delle istituzione del nostro paese alle future generazioni.

Oltretutto Radio Radicale, nonostante sia un soggetto economico collocato sul mercato, è vincitore di una gara su una convenzione che gli permette di effettuare un servizio pubblico, senza la possibilità di introiti di natura pubblicitaria. Questo servizio consiste nel trasmettere, tutti i giorni, le sedute di Camera e Senato oltreché i processi di mafia e terrorismo fino alla grande cronaca, i dibattiti sindacali, i congressi dei partiti e le discussioni nelle varie commissioni parlamentari.

Proprio per questa sua funzione, di grande rilievo pubblico e sociale, nonché per il grande patrimonio storico, Radio Radicale è un bene comune che va tutelato e difeso da chi è contro la pluralità dell’informazione e vorrebbe che l’unica verità fosse quella raccontata sul proprio Blog.

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