La Sicilia in fiamme, una situazione senza precedenti

Sono giorni, letteralmente, di fuoco in Sicilia. L’incendio che ha colpito l’aeroporto “Fontanarossa” di Catania ha causato danni enormi per l’economia dell’isola e disagi notevoli per i passeggeri, costretti a spostarsi tra Comiso, Trapani e Palermo a volte conoscendo l’aeroporto di partenza e destinazione solamente qualche ora prima.

La carenza di infrastrutture adeguate, ovviamente, non aiuta gli spostamenti.

Raggiungere Trapani da Catania è praticamente un’odissea e in tanti hanno optato – paradossalmente – per una soluzione “più comoda”, Lamezia Terme.

Oltre ai problemi nel versante orientale dell’isola, a cui si aggiungono anche quelli legati alla mancanza d’acqua e di elettricità che sta colpendo Catania e provincia, anche nel versante occidentale la situazione non è delle migliori.

Palermo, nelle ultime ore, è stata colpita da un vasto incendio che ha lambito la città.

L’aeroporto “Falcone – Borsellino” ha ridotto drasticamente i voli e tante famiglie sono state costrette – per sicurezza – ad allontanarsi dalle proprie abitazioni.

Una situazione senza precedenti quella che sta accadendo in Sicilia e proprio per questo motivo, il deputato regionale Ismaele La Vardera e tutto il gruppo «Sud chiama nord» e «Sicilia vera» ha presentato un’ordine del giorno per impegnare il governo Schifani a dichiarare lo stato d’emergenza regionale ed a portare, contestualmente, la discussione direttamente a Roma affinché il governo Meloni possa intervenire.

Non si può continuare così – dice il presidente di «Sud chiama nord» – la Sicilia brucia e questa sembra essere un’emergenza senza precedenti. Se non bastano le forze a nostra disposizione, il governo si mobiliti per portare l’esercito con i propri mezzi qui. Di questo passo i danni saranno irrimediabili”.

Una situazione data anche dal cambiamento climatico ma che si ripete anno dopo anno.

«Era prevedibile – continua il deputato – e non possiamo aspettare che accada il dramma per poi sentirci dire grazie. Qua bisogna agire e l’unico modo è aver lo stato d’emergenza. Ogni anno, è sempre la stessa storia ma oggi ci sono pure morti di mezzo. Vogliamo continuare a far finta di nulla o è giunto il momento che qualcuno si prenda le responsabilità di quello che sta succedendo?”.

Dello stesso avviso anche il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle, che rimarca l’assenza pressoché perpetua del presidente Schifani dall’aula:

Le temperature, pur eccezionali, non possono essere un alibi per questo governo del nulla. Con il governo Musumeci, Caronte non c’era eppure sono andate ugualmente in fumo vastissime aree di macchia mediterranea in Sicilia. Ormai quella degli incendi non può nemmeno essere più definita un’emergenza, visto che si presenta ogni anno con preoccupante e sistematica puntualità. Vorremmo capire, invece, cosa è stato concretamente fatto di quanto previsto per la prevenzione e vorremmo sentirlo dalla viva voce del presidente Schifani, sempre che riesca a ritrovare la strada per arrivare in aula, dato che la evita come la peste”. Così il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca, in seguito agli incendi che stanno devastando gran parte dell’isola e del Palermitano in particolare. “Scriverò al presidente dell’Ars Galvagno – continua – per chiedere una seduta speciale a Sala d’Ercole prima dello stop estivo dei lavori. Schifani parla di coordinamento interventi che funziona, per la verità sono affermazioni che stridono con ciò che, purtroppo, i siciliani stanno vivendo in queste ore: famiglie e imprese abbandonate al proprio destino e in attesa di soccorsi per ore e ore, chiamate a vuoto ai numeri di emergenza, cittadini in preda al terrore e senza nessuna assistenza. Purtroppo siamo di fronte a una Sicilia che sta rapidamente affondando sotto i colpi dell’incapacità di chi la governa, una Sicilia in fiamme che non decolla e da cui non si decolla e non si atterra, con la luce e l’acqua che mancano, con strade e autostrade in condizioni pietose, con un corpo forestale senza uomini e senza mezzi, con i pronto soccorso senza medici che esplodono e con le liste d’attesa per visite ed esami infinite. Schifani e la sua squadra, troppo impegnati a litigare e a finanziare sagre, hanno già fallito e a farne le spese sono la Sicilia e i siciliani”,

Dopo essere stato incalzato dai deputati, il presidente Renato Schifani dichiara: “Sono in attesa della relazione da parte della protezione civile sulla situazione degli incendi in Sicilia in modo da poter dichiarare, già nella seduta di giunta di domani (oggi per chi legge), lo stato di calamità e chiedere al governo nazionale il riconoscimento dello stato di emergenza per l’isola”.

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