Le otto montagne: forza espressiva in pellicola

Amici d’infanzia: Pietro, il bambino di città, e Bruno, figlio della montagna, l’ultimo ragazzino a vivere in un paese dimenticato della Valle d’Aosta; vengono separati dalle difficoltà della vita per poi rincontrarsi, ormai divenuti uomini, in montagna, la loro casa. Bruno rimarrà sempre fedele alle sue Alpi, mentre Pietro viaggerà in giro per il mondo, cercando il suo posto. Ma il destino li riavvicinerà, sempre. Con il progredire della storia, si denota che entrambi i bambini, in modo differente, hanno un rapporto burrascoso con i rispettivi padri. Pellicola tratta dal romanzo di Paolo Cognetti, in parte autobiografico, lo spettatore viene travolto dalla veridicità delle emozioni rappresentate, tra monologhi e dialoghi riflessivi.

La storia è talmente realistica che traspare nella riproduzione dei luoghi mistici montanari, tra boschi, ghiacciai e laghi; e nello spirito dei suoi personaggi. Il film, nonostante le imperfezioni indicate dai più critici, trasmette un senso di grande umanità, facendo sì che la storia coinvolga lo spettatore dai primi fotogrammi. I due protagonisti vengono interpretati da Luca Marinelli e Alessandro Borghi, che magistralmente incarnano i loro personaggi; la chimica tra i due attori è nota anche nella vita reale.

Il film è stato scritto e diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch. La pellicola è stata premiata con il riconoscimento della giuria al 75º Festival di Cannes; mentre in Italia ha ricevuto ben 4 David di Donatello, tra i quali quello per il miglior film. “Le otto montagne” rapisce con la sua bellezza visiva e la sua storia profonda e coinvolgente. Quest’opera cinematografica invita lo spettatore a riflettere sulla propria connessione con la natura e sull’importanza delle relazioni umane.

La sceneggiatura, ben strutturata, affronta anche il tema complesso dell’identità e della ricerca di sé stessi, attraverso le esperienze di Pietro e Bruno. Infine, questo è il classico film che, a causa della sua complessità emotiva, non verrà compreso e apprezzato da un vasto pubblico, ma sicuramente si guadagnerà una comitiva di cultori affezionati. 

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