Luce e abisso: la dannazione di Caravaggio

In live streaming, il 24 gennaio 2021, alle ore 20.00, dal teatro Tordinona andrà in onda lo spettacolo “Luce e abisso (la dannazione di Caravaggio)”, di Edoardo Viviani, regia di Giancarlo Gori. Il testo si è classificato come finalista al Premio under 35 “Luce sul proscenio – Annita Favi”.

Personaggi e interpreti: Michelangelo Merisi detto Caravaggio – Edoardo Viviani; Cardinale Francesco Maria Del Monte – Giancarlo Gori

Chitarra e voce a cura di Luigi Petruzzi (musiche originali di Luigi Petruzzi)

Di seguito la sinossi:

 La piéce teatrale “ Luce e abisso (La dannazione di Caravaggio)” si svolge nel carcere di Tor di Nona, durante la prima  prigionia dell’artista nel novembre del 1599, l’anno in cui il pittore Michelangelo Merisi detto Caravaggio malmenò e percosse con un bastone Girolamo Stampa da Montepulciano, un nobile ospite del Cardinale Del Monte, in palazzo Madama. Il Cardinale, committente e protettore di Caravaggio, per capire meglio le cause del litigio, si reca nel carcere a trovare il pittore. Il confronto tra i due è un acceso dialogo, durante il quale ognuno vuole affermare la propria visione dell’arte e della vita. Nessuno dei due prevarrà sull’altro, ma il Cardinale comprenderà più profondamente la grandezza della pittura del giovane Caravaggio. E lo farà liberare, per fargli avere il prestigioso incarico dell’esecuzione di due tele, che saranno poste nella cappella Contarelli della Chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma, per l’Anno Santo del 1600. Ma Caravaggio, una volta uscito, e fatte le due grandi opere su tela, continuerà la propria esistenza di uomo e di artista, tra luce e abisso. 

Edoardo Viviani ha dichiarato: “Lavorare sul personaggio di Caravaggio, un uomo così anti convenzionale dal punto di vista caratteriale, è stato interessante e formativo sia come autore che come attore. Perché il personaggio portato in scena non è Il Caravaggio maturo, noto a tutti, ma quello giovane con le prime esperienze da uomo e artista”.

Giancarlo Gori ha detto così: “La regia si è rifatta al Caravaggio che attraverso la pittura rompe i tabù che la Chiesa aveva fissato anche per i quadri sacri nel Concilio di Trento, avvenuto quarant’anni prima della nascita di Caravaggio. Egli invece, utilizzando personaggi rozzi e volgari come modelli per le Madonne e per i Santi, si scontra con la Curia e per questo viene anche punito”.

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