Manifesto del Movimento terrapiattista

Un recente servizio televisivo alle ‘Iene’ ha portato alla conoscenza del grande pubblico di un curioso gruppo di attivisti il cui credo si basa sull’assunto che la Terra sia piatta. In barba a tutte le certezze scientifiche che abbiamo dopo secoli di studio. Il Movimento dell’Earth Flat è globale (concedetemelo), ma particolarmente fiorente in Italia. Nella pagina Facebook, con una dote di circa 3000 like, si afferma questa “verità che i media e gli scienziati di regime vogliono celare”. I post pubblicati non mi sembrano molto convincenti (molta ironia, video di non elevata qualità, righelli per misurare l’orizzonte). Ma non pensiate che sia un gioco per buona parte degli aderenti. Ogni contraddizione nei commenti viene combattuta ferocemente. Ci sono anche i troll che si divertono a infiltrarsi tra i commenti, ma una parte ci crede davvero. Nel calderone c’è di tutto: la presunta falsità dello sbarco sulla Luna, la massoneria che controllerebbe tutto, la polemica sui vaccini. Nel servizio televisivo pocanzi detto tutto ciò diventa un vero e proprio manifesto programmatico della cultura del sospetto, dove la Terra sarebbe circondata dal Polo Sud alto 400 chilometri difese da un popolo misterioso (G. Martin de il ‘Trono di Spade’ non ha gradito) che ci nasconderebbe altre terre inesplorate. L’evoluzione e la gravità sono un’invenzione. Le ossa di dinosauro vere, ma appartenenti ai giganti. Solo la Rete, libera da pressioni, riesce a veicolare la loro verità senza censure.

Oltre all’ironia a cui un po’ tutti si sono abbandonati, ci sono un paio di considerazioni da fare. Partiamo dal presupposto che queste persone, adulte, ragionino come minori. Il loro orizzonte conoscitivo è quello di una limitata fantasia: come un bambino a cui viene chiesto di disegnare il Mondo, lui disegnerà i luoghi a lui famigliari e immaginerà il resto sulla base delle pochissime notizie che ha. Ma se un numero consistente di persone, in condizione di disagio e mancanza di conoscenza, può credere all’inverosimile come a una Terra piatta, quante persone con una conoscenza limitata possono credere al verosimile? Cioè quante persone possono per esempio credere in una minaccia sociale, quali sicurezza ad esempio, senza gli adeguati strumenti di formazione? E’ una domanda a cui non è facile rispondere e a cui la società italiana fa fatica a confrontarsi. Altra considerazione. Accettare quel sistema di modelli della realtà che ci è offerto dalla scienza è un atto di fede se non li studiamo. Perché qualsiasi dimostrazione, prova empirica, teoria epistemologicamente valida, ricade all’interno di un paradigma, quello del metodo scientifico, che è esso stesso autoreferenziale. E a cui ognuno di noi deve confrontarsi per capire realmente qualcosa. Insomma un terrapiattista è l’amplificazione di un pensiero comune, quello di gestire la realtà in base alla nostra limitata percezione. E ciò che sta fuori non può che essere, a torto, considerato falso. Quindi tutti noi siamo corresponsabili di un terrapiattista, nella misura in cui rinunciamo a incuriosirci sul mondo che ci circonda e a farci delle domande. E questo ci porta all’ultima considerazione. Una società che non si fa più domande rende la cultura del complotto e della mistificazione una parte stessa della società. Quindi il tizio che alle ‘Iene’ si presenta con la maschera di ‘V per vendetta’ e che racconta la sua visione di un Mondo piatto come qualcosa che i media vorrebbero censurare, non è contro-cultura: è semmai parte integrante della cultura comune, la nostra. Poco incoraggiante, vero?

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