Marina Nalesso e la polemica progressista per il crocifisso al Tg2

Lei é Marina Nalesso, giornalista del Tg2, e non ha nulla che non vada.

Anzi si, per certa sinistra, come Michele Serra, editorialista evidentemente fazioso e bolscevico de La Repubblica, che, come Dracula alla vista della croce, tuona:”Fa sempre una certa impressione. Si tratta del Tg2… rivatizzato dal governo sovranista, con l’implicito logo Dio Patria Famiglia… con si potrebbe cortesemente evitare?”.

Peccato che la Nalesso, già nei primi anni 2000, affermava di essere credente e di avere una forte vocazione per Nostro Signore, per cui non c’é nessun intento “politico”.

Nel suo sproloquio, l’editorialista torna a dire che è “un reato esibire un crocifisso al collo”. Peccato che siamo una democrazia laica e aconfessionale, che tutela il sentimento religioso espresso in forme consone, peccato che io stesso porto una collanina col crocifisso, come mio padre e mia madre e che se qualcuno mi volesse insultare per questo lo manderei dritto a quel paese.

Qui non c’é nessuna esibizione della croce a scopo propagandistico, qui c’é il sano sentimento religioso, c’é il Cristo che, col suo messaggio di pace e amore, é nel cuore di chiunque in esso creda, perché il messaggio di fratellanza é universale.

La smetta la sinistra di ciarlare di fascismi perché forse, in tutta questa vicenda vergognosa, gli unici totalitaristi del pensiero unico, sono proprio loro.

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