Medusa con la testa di Perseo: quando il mostro non è quello nascosto sotto il letto

“Visto che vuoi sapere cosa che merita

raccontare, eccoti il perché. Di eccezionale bellezza,

Medusa fu desiderata e contesa da molti pretendenti,

e in tutta la sua persona nulla era più splendido dei capelli:

ho conosciuto chi sosteneva d’averla vista.

Si dice che il signore del mare la violasse in un tempio

di Minerva: inorridita la casta figlia di Giove con l’egida

si coprì il volto, ma perché il fatto non restasse impunito

mutò i capelli della Gorgone in ripugnanti serpenti.

Ancor oggi la dea, per sbigottire e atterrire i nemici,

porta davanti, sul petto, quei rettili che lei stessa ha creato”.

Si narra che “la storia” viene scritta dai vincitori e ciò che ritroviamo nelle pagine che arricchiscono (o che perlomeno dovrebbero farlo) la nostra mente fin da fanciulli potrebbe non corrispondere al vero.

La propaganda, dopotutto, è sempre servita agli scopi di ogni partito politico che abbia deciso di sfruttare il clamore mediatico per i propri fini. Questo accadeva persino nell’antichità, quando miti e leggende avevano lo scopo non solo di tramandare ma anche di educare. Educare ad un sistema prestabilito, dove il patriarcato avrebbe dovuto piantare radici secolari. Radici che sono arrivate sino alla Barbie per la femmina e Macchina radiocomandata per il maschio.

Fra i tanti miti che nell’antichità sono stati rivalutati in chiave postmoderna e femminista v’è quello di Medusa. La Gorgone, dall’aspetto mostruosamente caravaggesco, trasformata da Atena e relegata alla solitudine come punizione divina. Una mortale, il cui unico intento era quello di dedicare la propria vita al tempio, come avrebbe potuto vincere contro Atena? Come avrebbe potuto scalfire lo stesso Poseidone? Ovvero colui che aveva l’abitudine, come del resto i suoi familiari, di violentare giovani donne mortali.

«Si dice che il signore del mare la violasse in un tempio di Minerva» racconta Ovidio, il poeta romano che, al contrario di molti suoi colleghi, ha il coraggio di raccontare, nelle Metamorfosi che non era “per un vestito troppo corto” né tantomeno “perché se l’era cercata” che la Gorgone era stata punita da Atena ma per essere stata stuprata da Poseidone. Siamo dunque certi che il vero mostro sia quello che si annida nell’oscurità del “sotto il letto” e non magari chi giace accanto a noi nella luce più sgargiante?

La storia viene scritta dai vincitori ma questo non vuol dire che non può essere rivisitata; questo 2020 dopotutto ci ha già spiegato quanto l’iconoclastia sia di grande valore ed ecco perché è importante raccontare la storia di Medusa sotto altre vesti: come del resto ha fatto Luciano Garbati, scultore italo-argentino con la sua “Medusa with the head of Perseus” che non ha niente a che vedere con la Medusa del Cellini poiché, come il nome suggerisce, è la Gorgone a tenere nella mano la testa di Perseo.

La statua, alta 7 piedi, è stata esposta quest’oggi davanti alla sede della Corte Suprema di Manhattan, dove stupratori come Harvey Weinstein sono stati giudicati per i loro atti deprecabili. La statua è diventata, dal momento della sua creazione, un simbolo della protesta legata al Movimento #MeToo anche se ha ricevuto diverse critiche da molte attiviste che credono che la statua non possa rappresentare gli ideali femministi per via della sua bellezza idealizzata da uno scultore di sesso maschile. In ogni caso, che la testa di Perseo fra le mani di Medusa diventi monito per le generazioni future e soprattutto per chi crede che tutto resterà cosi, come pagine scritte da vincitori.  

Immagine realizzata da Silvia Bottero, Giselle Cantonetti

Il 1522 è un servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. Il numero, gratuito è attivo 24 h su 24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.

Per avere aiuto o anche solo un consiglio chiama il 1522.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here