Sanremo: le pagelle della terza serata

Terzo appuntamento sul palco dell’Ariston. Ecco le nostre pagelle della ‘serata Cover’ del Festival di Sanremo:

Amadeus & Friends – Il team conduzione del Festival da ogni sera il meglio di sé, 26 cantanti in gara sono veramente molti ma, nonostante i numerosi problemi tecnici, i nostri conduttori restano sempre “sul pezzo” limitando al minimo i loro interventi (Fiorello per primo) per evitare di allungare una serata di per sé già molto lunga. Si vede la differenza di passaggio da condurre con 13 big a 26. Voto 7,5.

Negramaro – Vanno sul sicuro con la voce di Giuliano Sangiorgi che svetta su tutto il resto e che, di fatto, ben si amalgama con il tema della serata. Voto 7.

Achille Lauro/Emma – Ogni puntata stupisce sempre di più con le sue geniali intuizioni. La presenza di Monica Guerritore sul palco ci fa sentire ancora più la mancanza del teatro. Esibizione decisamente riuscita. Voto 10.

Noemi/Neffa – Entrambi completamente fuori tempo a causa di un iniziale problema tecnico. I due artisti, tuttavia, si amalgamo alla perfezione e ne esce una versione comunque gradevole. Voto 5,5.

Fulminacci/Roy Paci/Valerio Lundini Si concede una prova alla batteria per aprire la sua esibizione poi si dota dell’accompagnamento ai fiati di Roy Paci che, effettivamente, da il suo guizzo al pezzo. Lundini, invece, si limita ai controcanti e a uno special parlato. Ne esce una versione di grande qualità, coinvolgente ed energica. Voto 8,5.

Francesco Renga/Casa di Lego I due non si incrociano mai lui smorza il tenorile spinto che gli piace assai, lei cerca di librarsi con difficoltà in acuti e sovracuti assai rischiosi. Un pasticcio, duetto mal assortito. Voto 4,5.

Extraliscio feat. Davide Toffolo/Peter Pichler Assoluti padroni della scena, mettono in mostra tutto il loro talento da musicisti ma, soprattutto, da Showman. C’è grande orecchio in tutto questo, c’è bella fantasia musicale e goliardica sfrontatezza. Voto 9.

Fasma/Nesli Mettendo da parte l’imbarazzante gestione tecnica di stasera (e non solo) l’autotune di Fasma poco centra con l’intensità di Nesli e delle sue parole. Questa scelta esagerata di distorsione penalizza un po’ troppo il tutto. Voto 5,5.

Bugo/Pinguini Tattici Nucleari – Bugo non sa cantare. Tantomeno le cover. Massacra Battisti come non dovrebbe essere nemmeno permesso. Peccato per i Pinguini Tattici Nucleari che si trovano coinvolti in questo abominio. Voto 3.

Francesca Michelin/Fedez – Un Fedez più rilassato e questo lo rende, forse, più sicuro anche se comunque marginale. Ci finisce dentro un po’ di tutto e la cosa funziona meno di quello che avrebbe potuto realmente. Voto 5,5.

Irama Guccini lo introduce con un verso inedito. Il risultato è notevole, ben cantato ed eseguito con sufficiente rispetto della versione originale. Manca sicuramente quella profondità determinata dall’esperienza di vita ma questo viene dopo. Voto 7,5.

Maneskin/Manuel Agnelli Un classico che parte lentissimo ed emozionale. L’evoluzione, poi, è tutta rock ed energia realizzando un qualcosa che rappresenta entrambi i cantanti e ne esalta le ben note capacità. Voto 8.

Random/The Kolors I The Kolors sono utili per un arrangiamento più interessante ed elaborato ma i due binari, anche in questo caso, si incrociano con difficoltà. Vanno ciascuno per conto suo e Random lascia pure qualche nota per strada. Voto 4,5.

Willi Peyote/Samuele Bersani Willie Peyote si limita a rispettare il brano, il suo interprete e le indicazioni originali. Ne esce una esibizione prudente, rispettosa e pulita. Voto 6,5.

Orietta Berti/Le Deva Orietta sa cantare come pochissimi altri. Le quattro ragazze si inseriscono in punta di piedi in questa sua reinterpretazione rispettandone il mondo di riferimento prescelto. Il risultato che ne esce, tolte sovrastrutture evitabili, è comunque sufficientemente accettabile. Voto 7.

Gio Evan/Cantanti di the Voice Senior Esibizione piuttosto corale, a tratti imprecisa. Lascia senza parole ma non per gli effetti positivi o per quelli negativi. Lascia senza parole semplicemente perchè non si capisce. Voto 5.

Ghemon/Neri per Caso Omaggio alle donne declinato in un medley divertente e brioso; nel complesso un esibizione ben realizzata. Voto 7.

La Rappresentante di Lista/Donatella Rettore Ironici. Dinamici. Esplosivi. Un arrangiamento che dimostra come il brano scritto quasi quattro decenni fa sia perfettamente in sincrono con i nostri tempi. Voto 8.

Arisa/Michele Bravi Comunicano empatia ed emozione non soltanto con la loro voce ma anche con la performance visiva che offrono. Con voce bella e spiegata di lei e incrinata da troppa emozione per lui. Voto 7.

Madame Una buona esibizione ma niente di troppo incredibile. Sarà forse la lentezza della serata ma quest’esibizione convince a metà. Voto 6.

Lo Stato Sociale  La versione che ne fanno i ragazzi bolognesi finisce per essere pressapochista e sbiadita. Non ci siamo sul cantato. Il messaggio finale è da standing ovation ma non può valere il tutto. Voto 4,5.

Annalisa/Federico Poggipollini Un arrangiamento potente, pieno ed orchestralmente perfetto. La verità è che quando Annalisa canta (nel vero senso del termine) è un’artista degna della grandezza di Ornella Vanoni. Voto 8,5.

Gaia/Lous and the Yakuza Uno di quei terreni minati che è quasi sempre meglio evitare di attraversare. Gaia ci prova optando per una versione abbastanza fedele fino a metà. Poi l’evoluzione le porta ad introdurre una leggerissima ritmica e delle armonizzazioni che riempiono il tutto. Eseguita bene ma l’emozione originale non è nemmeno minimamente avvicinabile. Voto 6,5.

Colpaesce/Dimartino All’una di notte Battiato non può essere compreso, apprezzato e assimilato come meriterebbe. Ci mettono sicuramente del loro e riescono comunque a superare la prova in maniera sufficiente. Hanno bisogno, però, di coinvolgere di più nelle loro performance. Voto 6.

Coma_Cose/Alberto Radius e Mamakass – Battisti merita rispetto e, durante la serata, è stato oltraggiato in ogni maniera. Un gruppo alternativo non può interpretare Battisti come fosse al karaoke. Voto 4.

Malika Ayane Versione totalmente diversa dall’originale ma ipnotica. Malika si gioca tutte le carte della sua sensualità e della sua classe. Eterea. Voto 7.

Max Gazzè/La Trifluoperazina Monstery Band/Daniele Silvestri e The Magical Mistery Band La scelta della canzone aiuta poco a coinvolgere l’ascoltatore che, quasi alle due di notte, avrebbe bisogno di tutt’altro che di un brano così impalpabile, tuttavia la canzone ben si presta allo stile di Max Gazzè e, nonostante l’ora, ne esce un esibizione di qualità. Voto 6,5.

Ermal Meta/la Napoli Mandolin Orchestra La canzone fa tanto già di per sè. Se a questo si aggiunge un arrangiamento sognate, tutto orchestrale e condito dagli archi l’effetto viene ancor più ampliato. Bravo, ha saputo gestire molto bene il confronto con Lucio. Voto 8,5.

Aiello/Vegas Jones Stupisce e fa sbarrare gli occhi. Quando si inizia a capire la direzione scelta e si arriva, più o meno, ad apprezzarla l’intervento di Vegas Jones rovina tutto e chiude anche l’unica finestra che poteva rimanere aperta. Peccato, si è distrutto con le sue mani. Voto 4.

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