Sei Nazioni, Lanterna incontra la Nazionale Italiana di Rugby

Domenica 24 febbraio la temibile Irlanda, numero due nel ranking mondiale, sfiderà l’Italia nella terza giornata del Sei Nazioni. Abbiamo avuto modo di incontrare nel ritiro della Nazionale presso il Centro di Preparazione Olimpica di Roma, gli azzurri Tommaso Castello, tre quarti centro delle Zebre e Federico Ruzza, seconda linea di Treviso

Italia orfana di capitan Parisse, assenza pesante la sua, che si farà sentire sia sul piano del gioco che sul piano psicologico, lui un vero leader, ma che a sentire i due nostri azzurri non potrà essere utilizzata come alibi. Tutto il gruppo deve quindi sopperire con unione di intenti a questa assenza.

L’Italia viene da due prestazioni in chiaroscuro contro Scozia e Galles, dove i ragazzi di Conor O’Shea (allenatore della Nazionale), sono usciti sconfitti ma dimostrando di poter reggere all’urto di nazionali più preparate della nostra.

Da queste due partite, secondo Castello, “dovremo prendere quanto di buono fatto e migliorare sulle fasi di gioco in cui non siamo stati all’altezza”. Crescita che passa anche attraverso il lavoro delle Franchigie, con i giocatori impegnati a sfidare i top club europei e “quando una delle due (Zebre e Benetton n.d.r.) arriverà a giocare i playoff di campionato o di coppa – afferma Castello – allora anche la Nazionale ne trarrà sicuro giovamento, con la speranza che arrivino al top entrambe nel più breve tempo possibile”

Bilancio di stagione in chiaroscuro per Castello “altalenante come il suo club, le Zebre, ma positivo in Nazionale anche se l’inizio del Sei Nazioni è stato minato dell’influenza mi ha fatto giocare fuori forma con la Scozia e messo out contro il Galles a causa della febbre”, ma di sicuro il talentuoso centro avrà modo di rifarsi nel prosieguo del Sei Nazioni, partirà dalla panchina contro gli irlandesi.

Federico Ruzza invece ci parla degli ideali del rugby “lealtà, rispetto dell’avversario, e fiducia nei compagni di squadra. Non è uno sport individuale e le qualità del singolo non emergono se non supportate dalla propria squadra con cui si cresce come uomini e come atleti”. Una crescita quella di Ruzza che si sta facendo apprezzare partita dopo partita; fisico possente il suo ma mani fatate che gli consentono dei gesti atletici di assoluto livello.

Federico Ruzza, seconda linea Nazionale italiana di Rugby

Nelle due precedenti partite è subentrato dalla panchina a partita in corso, ma è riuscito a spaccare il match con prestazioni di altissimo spessore, “merito della preparazione settimanale – continua Ruzza – quando sai quello che devi fare risulta tutto più facile”. (Il giorno dell’intervista le convocazioni non erano state ancora diramate, ma Ruzza partirà per la prima volta titolare proprio contro i verdi  d’Irlanda.

Ruzza è l’emblema di una Nazionale di giovani talenti “anche se sarà difficile raggiungere i livelli dei grandi campioni che hanno portato il rugby italiano ad essere apprezzato dal grande pubblico, anche se la giovane età ci consente di poter ottenere importanti miglioramenti”.

Raggiungere e mantenere alti livelli è l’obiettivo di Federico Ruzza che anche con la Benetton sta facendo molto bene “siamo secondi stiamo facendo una buona stagione, adesso ci aspettano scontri diretti in ottica playoff, sperando di mantenere questo standard; sono molto soddisfatto di quanto sto facendo in Nazionale e spero di continuare così”.

Lo spirito nel raduno è positivo, giovani talenti stanno affacciandosi alla ribalta internazionale. Il cammino del movimento rugbistico è ancora lungo e pieno di avversità, ma i ragazzi si impegnano sempre oltre ogni limite e pertanto dobbiamo sempre apprezzarli e star loro vicini.

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