Sensibilizzare sul cambiamento: una manifestazione contro gli incendi in Australia

L’Australia è oramai da mesi in fiamme: decine di vittime, centinaia di edifici distrutti e di sfollati, milioni di animali morti ed un enorme danno per la biodiversità. È questo il bilancio delle ultime settimane che ci giunge dalla nazione oceanica: un bollettino di guerra, un resoconto di devastazioni immense che neanche le piogge attese per le prossime settimane riusciranno a mitigare.

È per questo che oggi, in numerose sedi italiane (Roma, Milano, Torino e Napoli), come in tutto il mondo, il movimento Fridays for Future ha indetto cortei e proteste dinanzi alle sedi diplomatiche australiane.

-Abbiamo deciso di scendere in piazza davanti all’ambasciata australiana perché non possiamo restare indifferenti davanti al negazionismo che continua a imperversare, anche dinanzi all’evidenza, nel governo australiano- spiega Marianna Panzarino, portavoce di Fridays For Future Roma.

Termini forti, dunque, per denunciare la totale indifferenza del premier australiano Scott Morrison, il quale avrebbe ignorato le avvisaglie e le prove che il cambiamento climatico avrebbe aumentato il rischio di disastri come quello tutt’ora in atto.

Lo sfruttamento del carbone, da cui l’Australia ricava la sua principale fonte di ricchezza e del quale risulta essere primo esportatore nel mondo, costituisce uno dei principali punti critici su cui il movimento ambientalista globale ha fatto leva: l’attività estrattiva, infatti, ha favorito la devastazione del suolo ed il riscaldamento globale, facendo da prologo a quanto accaduto fin ora nel Paese.

Un movimento globale, dunque, che chiede, anche in vista del COP26, la conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, manovre serie, le quali pongano un argine ad azioni dannose per il pianeta, sempre più in pericolo, ma che, soprattutto, sensibilizzino i governi ed i popoli in merito alla questione climatica.

-Lanciamo, come Fridays For Future Italia, un appello internazionale per metter fine a tali pratiche negazionistiche – prosegue la portavoce – verso un problema quale il cambiamento climatico che sta diventando un vero e proprio crimine contro l’umanità.-

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here