Con 340 voti a favore, 279 contrari e 21 astensioni, il Parlamento europeo ha confermato lo stop alla vendita di veicoli a motori termici a partire dal 2035. Auto e furgoni a benzina e diesel verranno quindi sostituiti da alternative a zero emissioni come i veicoli elettrici.
La decisione di Bruxelles rappresenta un passo decisivo verso l’obiettivo del Continente a emissioni zero entro il 2050.
In realtà la prima scadenza che i costruttori saranno tenuti a rispettare sarà quella del 2030, anno in cui dovranno ridurre del 55% le emissioni delle nuove auto immesse sul mercato e del 50% quelle dei nuovi veicoli commerciali.
Inoltre, sempre dal 2030, anche gli autobus dovranno essere a emissioni zero; per i camion ci sarà invece un taglio del 90% delle emissioni entro il 2040.
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha espresso, tramite il suo account Instagram, il suo dissenso in merito alla decisione di Bruxelles, definendola “ideologia, ignoranza o malafede?”, e ancora “contro le industrie e i lavoratori italiani ed europei, a tutto vantaggio degli interessi cinesi”.
Sulla questione si è pronunciato anche il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il quale ha parlato di “una maggiore gradualità nello stop alla commercializzazione dei veicoli” e “spingere al massimo nella produzione dei biocarburanti, che rappresentano una filiera pulita che consentirebbe di mantenere l’attuale impostazione del sistema produttivo dell’automotive”.
Questo anche per salvare tutti quei posti di lavoro che la decisione presa da Bruxelles mette a rischio e che sono stati al centro di un tavolo tenutosi tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e Stellantis.