Verba manent: ama il prossimo tuo come te stesso

“Ama il prossimo tuo come te stesso” non riguarda la politica, i comizi, le bassezze di un mondo oramai ridotto ad arrivismo e meschinità. Non c’entra nulla con Salvini, che quando bacia il rosario è un bravo comunicatore e niente di più, giacché non è nostro compito giudicare se sia altresì un bravo cristiano. Si tratta di un messaggio puro e benevolente, che non merita di essere ricordato in un contesto come quello di Cremona. A noi non interessa sapere il motivo che abbia indotto il ragazzo ad esporre lo striscione con scritto il comandamento dell’amore e crediamo che ciò non debba interessare nessuno, poiché la fede è intimità e, anche qualora si sia trattato di un gesto avverso a Salvini, al giovane non si può negare la libertà di farlo. Tuttavia, ci preme manifestare vergogna verso chi abbia reagito con violenza di fronte alla manifestazione pacifica del comandamento. Botte, calci e spintoni non sono la soluzione alla repressione sociale, dalla quale evidentemente è affetto anche chi sostiene colui che farà tornare l’Italia a sedere fra i grandi.
Molta gente ha dimenticato che la violenza – fisica e morale – ha prodotto mali ben più gravi della crisi o dell’arretratezza economica. Problemi certamente da curare, ma piccoli in confronto al sangue passato.

In un contesto sociale così caldo, se qualcuno ha il coraggio di dire ama il prossimo tuo come te stesso, costui va imitato, non represso.

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