Verba manent: il vangelo secondo Fedez

Dalla linea di smalti, ineccepibilmente da uomo, alle prediche sul ruolo della Chiesa. Fedez, nel mondo anagrafico e reale Federico Lucia, ben rappresenta quella categoria di persone che tutto sanno e, soprattutto, di tutto possono parlare. Da mesi paladino del DDL Zan, quasi più lui del primo firmatario omonimo della legge, è intervenuto in difesa del disegno di legge giacché, questo, osteggiato dal Vaticano.

Infatti, secondo la linea della Chiesa, violerebbe il Concordato. Che Fedez, senza perdersi d’animo, ha definito anacronistico e ha chiesto ai suoi followers chi avrebbe concordato il Concordato – l’ha fatto in maniera più colorita, per parlare eufemisticamente, ma noi omettiamo il superfluo.

A Fedez non piacciono i Patti Lateranensi e il Concordato? De gustibus. Ma un modo per passare dalla critica inutile a quella costruttiva c’è: si candidi, venga eletto e partecipi al dibattito parlamentare. Proponga, così, un procedimento di revisione costituzionale per cancellare l’art. 7 della Costituzione (ove figurano esplicitamente i Patti; ce li ha messi De Gasperi, mica un rapper coniugato col successo). Anche perché, se l’occhio si fa attento e osserva bene, quando Fedez parla, lo fa senza contraddittorio, sempre unidirezionalmente. Sarebbe la volta buona che, in Aula, si confronti con qualcuno che la politica – quella vera, non quella di Instagram – la mastica da un po’ più di tempo.

Con la consapevolezza che quanto auspicato non accadrà, poiché è più comodo gridare anziché cambiare, sappiamo già quale sarà il prossimo passo della sinistra e degli influencers a essa annessi. Siccome i Patti Lateranensi furono firmati negli anni di Mussolini, nei prossimi giorni l’epiteto “fascisti” sarà molto ricorrente negli eloqui politici e nelle pagine dei giornali.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here