Verba manent: ponti da rifare

Ormai da due anni si parla della questione “Autostrade”, del ponte Morandi, dei Benetton e di tutto un sistema che appare oscuro e mal delineato. Ebbene, il tempo è passato, il ponte è stato rimesso in piedi (senza la burocrazia) e il governo solo in tre giorni ha deciso ciò che avrebbe dovuto determinare con più pazienza negli anni.

Atlantia sottostarà alle condizioni imposte dal premier, contenti (quasi) tutti.

La viabilità verso la Liguria e in uscita da essa è in tilt, le famiglie delle vittime attendono un ristoro, quantomeno morale, ovvero che si faccia luce su una vicenda tetra, la totalità delle infrastrutture vetuste che collegano le bellezze d’Italia attende un “check in gratuito”, come si dice negli ospedali, affinché il dramma non si ripeta.

Come spesso accade, l’affare da umano è diventato esclusivamente politico, se n’è fatta una battaglia ideologica alimentata dai cosiddetti detonatori della politica, cioè da coloro che, qualsiasi cosa accada nel mondo, gridano all’instabilità del governo, chiedono nuove elezioni, poi alle urne manco ci vanno.

Prima che di ponti da rifare, avremmo bisogno di vite da ricordare.

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