Verba manent: l’ironia di Sangiuliano e la questione musei

Tra il serio e il faceto, col puntiglio garbato, come solo i napoletani sanno fare, il ministro Sangiuliano ha ammonito i direttori generali dei musei italiani, rei di aver preso le ferie durante il ponte del 25 aprile. 

Una scelta discutibile, in effetti, a giudicare dai numeri: agli Uffizi, che sono rimasti aperti (“lodevole eccezione”, secondo il ministro), tra sabato e martedì ci sono stati più di 40.000 visitatori. Circa 100.000 se si contano anche le altre principali strutture museali e attrattive a Firenze. Ciò significa turismo, ricchezza e cultura. Che il ministro vuole incentivare e per questo è in prima linea dall’inizio del suo mandato. Musei sempre aperti, e possibilmente direttori italiani. L’ha spiegato più volte chiaramente: ben vengano autorevoli personalità a capo dei principali centri di cultura in Italia, ma qualche italiano in più sarebbe meglio. Nulla da eccepire, in linea con le politiche del governo. 

La lettera indirizzata ai direttori, soprattutto a quelli vacanzieri, colpisce nel segno e fa sorridere. Come avrebbe detto il Marchese del Grillo (che citiamo per compensare l’elogio alla napoletanità fatto in incipit): “Quanno se scherza, bisogna esse sèri”. 

“Per capirci, è come se le Forze dell’Ordine andassero in ferie quando la città si svuota per le vacanze estive. Con l’occasione, vi preannuncio che il 15 agosto p.v., alle ore 13.00. siete tutti invitati da me per un pranzo di lavoro”, è una chiosa geniale.

Perché fa capire che bisogna attrarre il turismo, non basta credere che il bel Paese sia da solo una calamita eterna per tutto il resto del pianeta. I servizi vanno erogati e i visitatori accontentati, altrimenti il tonfo arriva in un battibaleno. E, infine, questa lettera fa capire tra le righe che con il ministro non si scherza: al prossimo errore, il pranzo di ferragosto sarà obbligatorio, non più su invito, e il menù a base di parmigiana di melanzane, mozzarella di bufala, pasta alla genovese, pizza margherita, salsicce e friarielli e pastiera per concludere. Obbligatoria presenza e consumazione dall’inizio alla fine. 

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