Verba manent: tagliare i parlamentari non è un rimedio per l’incultura

“Deputato”, parola che suscita rabbia nelle teste della gente, solo a sentirla pronunciare. È associata, a priori, a uomini e donne ben vestiti, benestanti a scapito degli altri, poco facenti e negligenti verso le tasche dei cittadini. Tale è il sentore comune.

Eppure, il termine ha origini nobili, giacché proviene dal latino *de-puto, che significa stimare, scegliere. Cioè, coloro che sono stimati a ricoprire i vertici dello Stato. E una simile etimologia è propria di “senatore”, perché rievoca il Senato, quel luogo di confronto, retorica, eleganza e stile che ancora oggi (o forse massimamente oggi) invidiamo all’antica romanità.

Nei giorni correnti, si discute riguardo al taglio di deputati e senatori, ossia la riduzione dei parlamentari in toto da 945 a 600. Che il numero sia eccessivo, anche in relazione alle difficoltà economiche del Paese, siamo d’accordo. E una conseguente diminuzione appare giusta.

Ciò premesso, vogliamo sottolineare che, anziché il mero numero, sarebbe bene tagliare l’incultura di molti di essi. Una non poco esigua componente di chi dovrebbe onorare il Paese per preparazione, capacità e successi professionali invece sfiora la sufficienza scolastica. É nostra intenzione voler riflettere sulla qualità delle persone, prima che sul loro numero.

Aver conseguito brillanti traguardi nel lavoro, aver ricoperto ruoli di prim’ordine, essere stati premiati nello sport che è metafora di una vita sana e di un’applicazione costante verso i propri obiettivi; ecco, sogniamo una classe dirigente simile, la quale prima di sparare slogan e fare la guerra agli altri, pensi al bene della propria gente grazie alle lezioni che la vita le ha dato.

Tuttavia, magari, siamo noi ad essere utopisti. Comunque, pur nella realtà, chi taglia poi deve ricucire.

E non siamo sicuri che i politici di oggi sappiano usare bene ago, filo e forbice.

1 commento

  1. Non sono convinta che l’aver conseguito brillanti traguardi nel lavoro e nell’aver ricoperto ruoli di prim’ordine o il perseguide i propri traguardi con caparbietà e Costanza sia indice di una classe politica dirigente di prim’ordine visto che per un cinquantennio siamo stati noi popolo nelle mani di gente corrotta,mafiosa e arricchita sulle spalle della povera gente.Spesso la cultura è stata usata per sottomettere chi non ha avuto modo di formare la, da che mondo è mondo i potenti hanno giocato su questo.credo in una classe dirigente che promuova la crescita culturale del popolo più che la propria solo per fare sfoggio del proprio sapere e umiliare chi ne ha meno o per niente.

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