11 settembre 2001: quando pochi minuti cambiarono il mondo intero

Alle ore 8:46 dell’11 settembre di diciannove anni fa, l’Occidente si preparava ad affrontare uno degli attentati terroristici più cruenti della storia.

Sembrava una mattina apparentemente tranquilla quella dell’11 settembre 2001, in una New York come sempre dedita alla frenesia più totale tra persone che si recavano a lavoro, bambini che si approssimavano a salutare i loro genitori prima del suono della campanella o chi semplicemente stava sorseggiando il suo caffè prima di iniziare la giornata, ammirando il panorama dalla finestra di casa propria e sentendosi magari fortunato a vivere in una città così bella come quella che si trovava dinanzi.

Ecco, questi ultimi specialmente, dopo questo giorno, non guarderanno più la Grande Mela, “Terra di promesse e speranze”, con gli stessi occhi.

Come loro, non ci riuscirà più il mondo intero perché da lì in poi si scorgeranno solo detriti, polvere e morte e, contemporaneamente, si sentiranno urla e grida di aiuto di coloro che hanno vissuto sulla loro pelle le atrocità dell’attentato che ha cambiato per sempre il mondo occidentale.

Tra le 8:46 e le 9:03, due aerei di linea dell’American Airlines, dirottati da alcuni kamikaze sostenitori dell’organizzazione terroristica di Al-Qaida, si schiantarono contro le Torri Gemelle, il cuore pulsante della vita newyorkese.

Il primo fu quello partito da Boston alle 7:56 e diretto a Los Angeles che trasportava ben 76 passeggeri, incuranti del destino a cui andavano involontariamente incontro e che arrivò dritto verso la Torre Nord.

Inizialmente si pensò ad uno sfortunato incidente ma nemmeno il tempo di trarre ipotetiche conclusioni che subito dopo un altro aereo si schiantò contro la Torre Sud del World Trade Center, facendole definitivamente crollare verso le 10:30 come fragili castelli di carte.

Due castelli di carte che hanno imprigionato e fatto morire ben 2977 innocenti tra passeggeri, vigili del fuoco e persone che si trovavano proprio in quel momento nei piani alti delle torri, i più colpiti dato l’altezza.

Le immagini strazianti di quel giorno sono ancora imprigionate nei ricordi di tutti coloro che hanno assistito sia dal vivo che tramite i mezzi di comunicazione (televisione in primis) al crollo della società occidentale che, colpita a tradimento, si inginocchiava dinanzi alla potenza devastante e alla paura del terrorismo.

Come si può dimenticare il video dell’uomo che si getta dalla torre in preda al panico, incapace di mettersi in salvo e quindi pronto a morire arrivando ad un gesto simile? E come obliare l’immagine, scattata dal noto fotografo Stan Honda, della “Dust Lady”, tale Marcy Borders, la donna ricoperta di polvere da capo a piedi e divenuta simbolo indimenticabile di quel maledetto giorno? Tra l’altro, Marcy è morta alcuni anni dopo il tragico evento, precisamente nel 2015, a causa di un tumore molto probabilmente contratto dopo aver respirato le polveri e i gas derivati dall’attentato.

I morti rimangono morti, ma chi è sopravvissuto ha lasciato parte di sé sotto quel cumulo di macerie.

Dal punto di vista politico, gli attentati dell’11 settembre 2001 hanno azionato una spirale di eventi altrettanto disastrosi. Gli USA non si sono limitati a contare i morti, ricorrendo alle armi e decretando così quella discrepanza già evidente all’epoca tra le società orientali ed occidentali ed in particolar modo dichiarando guerra a quella islamica.

A distanza di diciannove anni è necessario ricordare quella giornata e quei pochi minuti che hanno cambiato le dinamiche mondiali lasciando in tutti noi, spettatori inermi, una ferita difficile da rimarginare.

1 commento

  1. Commento dettagliato e che mi fa ritornare indietro a quel giorno nefasto per tutta l’umanità, si sperava che dà allora qualcosa cambiasse in meglio ma purtroppo non è così, l’uomo che ha il potere non imparerà mai dai suoi errori, purtroppo, ne piangeranno le conseguenze sempre i comuni mortali.

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