Cannabis, coltiviamo il pensiero della legalizzazione

Parliamone. Questo è stato l’obbiettivo del convegno “Cannabis, coltiviamo il pensiero della legalizzazione” svoltosi ieri presso la Sala “Piersanti Mattarella” dell’Assemblea Regionale Siciliana, promosso dai deputati regionali Martina Ardizzone e Luigi Sunseri.

Al convegno hanno partecipato Federico Cafiero De Raho, ex procuratore nazionale Antimafia, oggi deputato M5S alla Camera, Antonella Soldo, esperta di politiche sugli stupefacenti, coordinatrice dell’Associazione Meglio Legale, Valentina D’Orso, deputata M5S alla Camera e Ferdinando Ofria, docente di politica economica all’Università degli Studi di Messina.

Quello della legalizzazione della cannabis – così l’On. Ardizzone –  è un tema di interesse pubblico che richiede una discussione seria, aperta e franca, senza limitazioni dettate da pregiudizi ormai superati dalle evidenze scientifiche. Le ultime notizie di irruzione delle forze dell’ordine ad un’assemblea d’istituto della nostra regione dimostrano che queste limitazioni oggi ci sono e sono pericolose; demonizzare tematiche come questa, impendendone anche il dibattito, non fa altro che favorire la criminalità organizzata e le mafie.”


Persino le Sezioni Unite della Corte di Cassazione Penale – afferma l’On. Sunseri – si sono espresse in materia, affermando che la coltivazione domestica di minime quantità di cannabis non è reato. In questa storica sentenza viene affermata la tesi per cui il bene giuridico della salute pubblica non viene in alcun modo pregiudicato o messo in pericolo dal singolo assuntore che decide di coltivare per sé qualche piantina.  Ma la politica sembra non ascoltare. È ora che cominci a farlo”.

Si parla di liberalizzazione delle droghe leggere – ha detto l’On. Cafiero De Raho – non perché sì è antiproibizionisti o si pensa che siano un fattore positivo, ma perché esiste un fenomeno che va affrontato, portandolo nella legalità, assegnando allo Stato il compito di vendere la Cannabis tramite le sue articolazioni, così come avviene per i tabacchi. Questo sarebbe un modo intelligente di contrastare le organizzazioni mafiose togliendo loro una fetta importante del traffico di stupefacenti e mettendo al riparo i giovani dai rischi che corrono andando ad approvvigionarsi nelle piazze di spaccio, dove spesso sono invogliati a consumare droghe pesanti. Al contempo la liberalizzazione alleggerirebbe i compiti delle forze di polizia e della magistratura”.

Il Prof. Ferdinando Ofria, infine, ha messo l’accento sui costi e sui benefici di un’eventuale legalizzazione: “Tra i costi – ha detto il docente – ci si troverebbe davanti a maggiori ma fisiologici oneri sanitari e di regolamentazione, tra i benefici si assisterebbe ad una notevole riduzione delle spese di repressione, per le minori spese carcerarie e per l’ordine pubblico, ad un maggiore gettito fiscale e ad una migliore qualità del prodotto”.

Un tema scottante, quello della Cannabis, affrontato sia dal punto di vista giuridico sia dal punto di vista economico, lanciando un’importante messaggio, quello della legalizzazione, affinché i cittadini possano farne un uso libero, consapevole e soprattutto lontano dalle mafie, per sconfiggere pregiudizi e luoghi comuni e far capire che sottrarla al mercato della criminalità organizzata la renderebbe più sicura e garantirebbe grossi vantaggi economici per lo Stato.

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