Caro voli: Isolani Sì, Isolati No

Ormai è tradizione. Ogni anno, a ridosso delle festività, i prezzi dei biglietti aerei raggiungono cifre esorbitanti. 

Mille euro per un volo di andata-ritorno Palermo-Roma, 885 euro – nello stesso giorno – per un’andata e ritorno Roma-New York. Dall’ex Sindaco di Catania Enzo Bianco al duo comico “I Sansoni”,  tantissimi personaggi politici, dello spettacolo o semplici utenti dei social hanno postato, negli ultimi giorni, due foto della schermata della compagnia aerea Ita che evidenziano la sproporzione dei costi dei biglietti aerei per raggiungere l’isola.

Vergogna”, “Scandalo”, “Assurdità”, i termini più utilizzati per descrivere la problematica.

Ed, in effetti, è una vergogna, è uno scandalo, è assurdo che per raggiungere la Sicilia si debbano pagare simili cifre. 

Ieri, i giovani dell’associazione “Nun si parti” hanno protestato contro il caro-voli all’interno dell’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo: “Tornare in Sicilia ha dei costi proibitivi, che durante i periodi di festa diventano così alti da risultare inaccessibili per milioni di siciliani che vivono fuori dallisola. Di fatto, per i siciliani spostarsi agevolmente nei confini dello Stato non è un diritto ma un lusso riservato a pochi”. 

Ismaele La Vardera, Deputato Regionale di “Sud chiama Nord” e Vicepresidente della Commissione Antimafia, insieme a Stefano Maiolica (“un terroneamilano”) e all’Assessore ai Trasporti della Regione Sardegna Antonio Moro, ha tenuto una conferenza stampa presso l’Assemblea Regionale Siciliana affrontando il tema del caro voli: “Ogni anno si ripresenta lo stesso problema – così La Vardera riportato dall’Ansa – a dicembre si comincia a pensare che per tornare in Sicilia in aereo bisogna pagare dei salassi”.

A Schifani – ha aggiunto – ho chiesto che su questa cosa il governo prenda posizione. Lui ha fatto riferimento nelle dichiarazioni programmatiche a questa iniziativa e oggi mi ha confermato: ‘Puoi dire in modo ufficiale che appoggio questa iniziativa e la porterò a Roma‘”.

La Vardera ha presentato una mozione all’Ars per “incrementare le agevolazioni previste dalla misura ‘Sicilia Vola‘ per l’acquisto dei biglietti aerei da e per la Sicilia e che la stessa iniziativa intanto sia prorogata per tutto il 2023”. Tra gli obiettivi della mozione anche l’integrazione dei fondi per garantire fino al 50% di sconti per l’acquisto dei biglietti, “al fine di garantire il diritto alla mobilità a tutti i residenti aventi diritto“. Una misura di questo tipo era stata portata avanti nel 2020 dal Governo Conte con Giancarlo Cancelleri all’epoca viceministro a Infrastrutture e Trasporti. 

La giunta regionale ha deliberato all’unanimità la mia proposta di dare incarico immediatamente a una struttura legale specializzata in ricorsi all’Antitrust, perché si possa valutare l’opportunità e poi immediatamente rivolgersi all’Autorità che vigila sulla concorrenza”, così il Presidente della Regione Renato Schifani,

È un fatto inaccettabile – aggiunge–  che una struttura pubblica come Ita abbia realizzato un’operazione di “cartello” con Ryanair per evitare che ci siano altri concorrenti che possano incidere sui prezzi, decidendo il rialzo delle tariffe, che arrivano fino a 700 euro. Questa è una situazione scandalosa che non può trovare accoglimento da parte delle istituzioni e che penalizza la popolazione siciliana. Noi siamo qui a tutelare i diritti dei nostri giovani e delle nostre famiglie”.

“Ci spieghi Ita  – conclude Schifani – se è legittimo che un siciliano debba pagare ben mille euro per andare e tornare da Roma. Questi fatti si commentano da sé e verranno da noi denunziati in ogni sede istituzionale competente, perché offendono il popolo siciliano e ne pregiudicano il diritto alla libertà di movimento garantita dalla Costituzione”. 

La volontà politica pare esserci, il Presidente Schifani non sembra avere nessuna intenzione di fare un passo indietro sulla questione del caro voli da e per la Sicilia.

Un problema che deve essere necessariamente e urgentemente risolto, perché sì siamo – orgogliosamente – Isolani ma pur sempre Italiani, e la Sicilia – come del resto la Sardegna – non possono e non devono essere isolate. 

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