C’era una volta Ennio Morricone, il compositore che faceva sognare

Il mondo del cinema e della musica piangono il grande musicista Ennio Morricone, venuto a mancare oggi 6 luglio all’età di 91 anni, dopo un periodo di ricovero per via di una caduta.

Da sempre circondato dalla musica (il padre era un trombettista), Morricone si diplomò presso il Conservatorio statale di Santa Cecilia di Roma verso la fine degli anni 40.

Dopo molteplici lavori nella neonata televisione, nel 1961 avrà il primo incarico ufficiale di maggior importanza, diventando uno dei più giovani direttori d’orchestra del Giugno della Canzone Napoletana.

È però grazie al cinema che diventerà famoso in tutto il mondo mediante collaborazioni con registi del calibro di Sergio Leone (nonché suo amico d’infanzia), prendendo parte alle colonne sonore di film che ancora oggi sono considerati vere e proprie perle miliari della cinematografia mondiale, tra le quali ricordiamo Per un pugno di dollari, Il buono, il brutto e il cattivo e C’era una volta in America.

Oltre questo importante sodalizio, ricordiamo altre collaborazioni con registi che hanno fatto la storia del cinema “Made in Italy, come quelle con Elio Petri (Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, La classe operaia va in paradiso), Bernardo Bertolucci (Novecento) e Giuseppe Tornatore (Nuovo Cinema Paradiso).

Queste colonne sonore ebbero così tanto successo da far entrare Morricone nella rosa dei migliori compositori cinematografici a livello mondiale, tanto da prendere parte a musiche di film di registi famosi oltreoceano come John Carpenter (La Cosa), Brian De Palma (Gli Intoccabili) e Quentin Tarantino (The Hateful Eight).

Numerose premiazioni hanno costellato la sua strabiliante carriera, tra cui quattro Golden Globes, dieci David Di Donatello ed undici Nastri D’Argento ma soprattutto degni di nota sono i due Oscar ricevuti rispettivamente nel 2007 (Oscar Onorario alla Carriera) ed un altro più recente, nel 2016 (per la colonna sonora del film di Tarantino “The Hateful Eight”).

Da sempre molto riservato, una delle ultime volontà di Morricone (scritta da lui stesso nel necrologio “dedicato” alla sua morte e con il quale “saluta” gli affetti più cari della sua vita, tra cui l’amata moglie Maria e il pubblico che lo ha sempre apprezzato) è quella di far svolgere i suoi funerali in forma strettamente privata ma non per vezzo o altro, solo perché “non vuole disturbare”.

Dopo questo gesto, non servono ulteriori melodie per capire chi fu Ennio Morricone, che ci lascia un’eredità culturale che dobbiamo preservare e mantenere viva più che mai insieme al suo ricordo.

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