Gender pay gap e Certificazione UNI PdR 125:2022

Da anni si sente parlare della necessità per le aziende di eliminare, o quantomeno diminuire, il divario salariale, che troppo spesso è evidente nelle forme di gender pay gap.

Secondo dati Eurostat, le donne lavoratrici nell’UE guadagnano in media il 15% in meno all’ora rispetto agli uomin. E in Italia? La nota è dolente, difatti secondo dati Eurostat, il divario supera il 12%.

Per diminuire tale divario l’Italia, spinta anche da venti europei, seppur in maniera elefantina, si sta muovendo per ridurre questo gender pay gap. In prima analisi basti pensare all’art. 46 del d. lgs. 11 aprile 2006 n. 198 (noto anche come Codice delle pari opportunità tra uomo e donna) che prevede che le aziende pubbliche e private con più di 100 dipendenti siano tenute a redigere un rapporto (almeno ogni due anni) sulla composizione della forza lavoro e del personale maschile e femminile in ognuna delle professioni e in relazione allo stato di assunzioni, della formazione, della promozione professionale, dei livelli, dei passaggi di categoria o di qualifica, di altri fenomeni di mobilità, dell’intervento della Cassa integrazione guadagni, dei licenziamenti, dei prepensionamenti e pensionamenti, della retribuzione effettivamente corrisposta.

La Prassi di Riferimento UNI PdR 125:2022 (riportata nella Legge Gribaudo 162/2021) delinea i requisiti per ottenere la Certificazione di Parità di Genere richiamata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Grazie alla certificazione le aziende potranno accedere a sgravi di natura fiscale, previdenziale premialità:

  • VANTAGGI FISCALI: sgravio dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro pari all’1%, che potrà essere richiesto dalle aziende su base mensile a partire dal mese di validità della certificazione. Più nel dettaglio, sono stati stanziati 50 milioni di euro per il 2022 e l’esonero è determinato in misura non superiore all’1% e nel limite massimo di 50.000 euro annui per ciascuna impresa;
  • FINANZIAMENTI: possibilità per le aziende di accedere agli stanziamenti di Stato, in base alla loro dimensione. Il finanziamento è destinato allo sviluppo della certificazione della parità di genere e per gli eventuali servizi di consulenza. Difatti, sempre ai sensi della Legge Gribaudo (all’art. 5, comma 3) alle aziende che, alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento, sono in possesso della certificazione della parità di genere in applicazione alla prassi UNI PdR 125:2022, rilasciata da un organismo di certificazione accreditato, viene riconosciuto un punteggio premiale per la valutazione di proposte progettuali, da parte di autorità titolari di fondi europei nazionali e regionali, ai fini della concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti.
  • BANDI DI GARA: diminuzione della garanzia prevista per la partecipazione alle procedure di gara. Infine, il decreto legge 30 aprile 2022, n. 36 introduce “Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”; ossia all’art. 34, viene introdotta nel “Codice dei contratti pubblici”, agli articoli n. 93 e n. 95 del decreto legislativo n. 50 del 2016, una diminuzione della garanzia prevista per la partecipazione alle procedure di gara da parte di aziende certificate, oltre alla possibilità per le amministrazioni aggiudicatrici di istituire sistemi premiali legati al possesso della certificazione di genere.

Nello specifico la norma è suddivisa in due macrosettori:

  1. Al cap. 5 vengono identificate le Key Performance Indicator (KPI), in relazione a 6 aree di valutazione per le differenti variabili che contraddistinguono un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere:
    • Cultura e strategia
    • Governance
    • Processi Human Resources
    • Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda
    • Equità remunerativa per genere
    • Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.
  2. Al cap.  6 riporta i seguenti ulteriori requisiti per accedere alla certificazione UNI PdR 125:2022, pubblicata in data 16 marzo 2022 da UNI – Ente italiano di normazione:
  3. identificazioni delle parti interessate per la comunicazione rispetto ai temi della parità di genere;
  4. predisposizione delle comunicazioni da inviare agli stakeholders sulla base di un piano di comunicazione che deve avere un budget dedicato e deve manifestare alle parti interessate l’impegno dell’organizzazione rispetto ai temi della parità di genere;
  5. allineamento tra la politica di genere, i valori aziendali, la cultura aziendale e la comunicazione”.

Occorre precisare infatti che le finalità del Sistema di certificazione della parità di genere alle imprese sono molteplici: favorire l’adozione di politiche per la parità di genere e per l’empowerment femminile a livello aziendale, migliorare la possibilità per le donne con eguale parametro salariale degli uomini, nonché accedere al mercato del lavoro, di leadership e di armonizzazione dei tempi vita.

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