Giovani e lavoro: com’è cambiata la percezione dell’occupazione

In partnership con Spazio Possibile – Psicologia

A cura di Elisa Fagiolo e Marco Scandamarro 

Nell’ultimo periodo il fenomeno del Great Resignation, “Grandi Dimissioni”, è stato al centro di indagini e riflessioni. Con il termine Great Resignation si fa riferimento ad un significativo incremento delle dimissioni dalla propria occupazione. 

Tra le principali ragioni del fenomeno sono incluse motivazioni che portano le persone a necessitare di lavorare in una realtà più flessibile (32%), ed avere incarichi più soddisfacenti (27%). 

Inoltre, nella scelta della nuova occupazione, oggi, le persone sono particolarmente attente ad individuare il cosiddetto work-life balance, ovvero l’equilibrio tra lavoro e vita privata (51%) e le reali opportunità di avanzamento di carriera (43%) (Institute for Business Value, 2021). 

L’aumento di questa manifestazione è dovuto, in parte, anche alle conseguenze inattese della pandemia. I periodi di lockdown, a causa del covid-19, hanno portato le persone a ripensare le proprie esigenze e bisogni di vita, spostandone le priorità e modificando, di conseguenza, il proprio stile di vita. 

Nel breve termine, secondo un recente studio, il 40% dei lavoratori nel mondo ha intenzione di cambiare occupazione nei prossimi 4-6 mesi, inoltre, il 53% dei datori di lavoro ha constatato un turnover volontario maggiore rispetto agli anni precedenti (McKinsey, 2021). 

Tra i fattori predittivi che possono motivare i lavoratori alle dimissioni e alla ricerca di un’occupazione diversa, si trovano vissuti emotivi di disagio riscontrabili dalla presenza di ansia e sintomi depressivi (Jiskrova, 2022). 

La presenza di malessere evidenzia il divario tra l’offerta lavorativa che la società propone e i bisogni mutati dei lavoratori che faticano, dunque, ad integrarsi. 

La ricerca di un’occupazione diversa che soddisfi le nuove esigenze, soprattutto da parte dei giovani di età compresa tra i 26-35 anni, comporta la necessità di ripensare l’idea di lavoro. Pertanto, è necessario un nuovo modo di intendere l’occupazione in linea con i bisogni del nostro tempo, differenti da quelli di ieri poiché siamo una società complessa ed in continua evoluzione. 

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