Il MIMS ha nominato i Commissari per lo sblocco di 83 miliardi di euro di infrastrutture strategiche nazionali

Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha nominato lo scorso 16 aprile 29 Commissari Straordinari per sbloccare i cantieri di 57 opere pubbliche strategiche lungo il territorio nazionale.

La nomina di queste figure “di alta professionalità tecnico-amministrativa, immediatamente operative” segue le disposizioni già previste dal DL 76/2020 circa revisioni della disciplina dei Commissari Straordinari, come da funzioni loro attribuite dal DL 32/2019, più noto come “Sblocca Cantieri”.

Le opere sono state selezionate secondo criteri quali la complessità di realizzazione, l’impatto socio-economico, la sofisticatezza delle procedure tecnico-amministrative, criterio non da poco in un Paese a burocrazia complessa come il nostro.

Il valore complessivo degli investimenti di realizzazione è pari a 82,7 miliardi di euro, di cui la maggior parte destinati al Sud per 36,3 mld € (44%), 24,8 mld € al Centro (30%), 21,6 mld € al Nord (26%). Il finanziamento stanziato attualmente è di 33 mld € e risorse ulteriori deriveranno da fonti nazionali e comunitarie, come il Next Generation EU.

Le infrastrutture ferroviarie contano 16 cantieri coinvolti per complessivi 60,8 mld €: ciò ne fa la tipologia di infrastrutture più numerosa per numero di interventi e volume di costi, evidenziando un preminente interesse governativo per cura e sviluppo del ferro. Tra le opere spiccano il potenziamento della Salerno-Reggio Calabria, la realizzazione della tratta Palermo-Catania-Messina e di quella ad alta velocità Napoli-Bari. Proprio al Sud si concentrano 7 su 16 interventi per 28,6 mld € di costi di realizzazione, i maggiori nell’ambito ferroviario.

Seguono i cantieri ed i progetti in ambito stradale: 10,9 mld € per 14 opere, principalmente strade statali che attraversano la Penisola da Est ad Ovest, dove la conformazione del territorio rende più difficile realizzare e manutenere assi viari; la tratta più lunga coinvolta è la SS 106 Jonica, cui seguono la E 78 Grosseto-Fano, e la SS4 Salaria. Il Sud è anche qui maggior destinatario degli interventi: 8 opere su 14 per complessivi 6,5 mld€.

Circa le infrastrutture idriche sono state coinvolte 11 opere, per 2,8 mld €, principalmente messe in sicurezza di dighe in Sicilia e Sardegna, per ovvie questioni di reiterate emergenze idriche stagionali e difficoltà negli approvvigionamenti. Nonostante la vigilanza sulla manutenzione delle dighe – infrastrutture che più di altre devono vincere la forza erosiva e la pressione dell’acqua – sia di storica competenza del MIMS, fa riflettere l’assenza di iniziative governative capillari per la cura dei sistemi acquedottistici in un Paese in cui da decenni i volumi d’acqua potabile addotta si disperdono fino al 40% nel sottosuolo.

Categorie altre d’intervento sono i porti (3 opere, 1,7 mld€), realizzazioni e manutenzioni dei presidi di pubblica sicurezza (12 opere, 528 mln €), ed infine il completamento della Linea C della Metropolitana di Roma, per ben 5,9 mld €.

Proprio la Capitale risulta al centro di diversi interventi: riorganizzazione dei presidi di PS, chiusura dell’anello ferroviario, potenziamento della linea ferroviaria Roma-Pescara, e – per l’appunto – la conclusione dell’annoso e dispendioso cantiere della Metro C.

Altro teatro degno di nota è la Calabria: ci si augura che i potenziamenti ferroviari sul versante tirrenico e stradali su quello ionico aiutino lo sviluppo socio-economico della regione e risolvano le drammatiche arretratezze nella rete di trasporto locale.

RFI ed ANAS hanno stimato l’impatto occupazionale degli investimenti in ferrovie e strade: tra 2021 e 2030 si calcolano 68.400 unità di lavoro medie annue create e mantenute, con picco già al 2025; se si considera l’indotto stimato, la cifra sale a 97.000 occupati.

Ciò che velocizzerà la realizzazione delle suddette opere saranno le prerogative attribuite ai Commissari Straordinari: dalla rielaborazione dei progetti, all’autorità di proseguire lavori sospesi, dalla funzione di Stazione Appaltante, alla facoltà di nomina di Sub-Commissari.

Nel corso del 2021 si prevede l’apertura di 20 cantieri, cui se ne aggiungeranno 50 nel 2022 e ulteriori 37 nel 2023

Il Ministro delle Infrastrutture Giannini ha definito l’iniziativa “un passo importante per il rilancio delle opere pubbliche in Italia. Si tratta di infrastrutture attese da tempo da cittadini e imprese, in gran parte già finanziate” ed ha aggiunto come “In due mesi abbiamo completato un processo che era fermo da tempo”. Il Ministro ha concluso assicurando un monitoraggio trimestrale del MIMS sugli stati di avanzamento.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here