La marcia trionfale di Salvini, il crollo di Di Maio e un destino già scritto

Aperta la crisi di governo in molti si stanno interrogando su quelli che saranno i possibili scenari politici futuri.

Oggi, l’unica certezza è che, comunque andranno le cose, Matteo Salvini capitalizzerà l’enorme consenso costruito nell’ultimo anno da Ministro dell’interno.

Lo schieramento di centrodestra, a trazione leghista, è troppo più forte degli odierni competitors. Il Partito Democratico è obbiettivamente relegato a percentuali troppo basse per essere considerato alternativa credibile mentre il Movimento 5 Stelle è capitolato schiacciato dalla prova di governo.

Di Maio è il maggiore responsabile del crollo del consenso pentastellato. L’onestà è un requisito imprescindibile per ogni amministratore della “Res Publica” ma questa va poi impreziosita con capacità e competenze. Qualità che i grillini hanno manifestatamente dimostrato di non avere.

Ma senza perderci nell’irrilevanza del vicepremier, torniamo ad analizzare la posizione del “Carroccio” e il perché Matteo Salvini si trova in una posizione Win – Win.

Voto a ottobre o in primavera cambia poco nello scacchiere del leader leghista che si libera dell’incombenza della manovra economica dopo aver cannibalizzato il Movimento 5 Stelle, ultimo, anche se poco credile, argine tra lui e Palazzo Chigi.

YouTrend, in una analisi pubblicata su Agi, descrive tre possibili scenari futuri, tutti caratterizzati dal successo della Lega.

Il partito di Salvini è, oggi, a percentuali inimmaginabili fino a qualche anno fa, sfiorando il 37% dei consensi. Nel centrodestra, stabile Fratelli d’Italia con il 6,4% mentre sul partito di Berlusconi, dato al 7%, non è ancora stato calcolato l’effetto scissione, vista la costituzione del nuovo soggetto politico di Giovanni Toti, governatore della Liguria.

Gli altri: il Movimento 5 Stelle rimane al 17% mentre a sinistra l’unico partito sopra la soglia di sbarramento (3%) è il PD con il 22%.

Ma torniamo ai possibili assetti per le prossime elezioni politiche. Un primo scenario vede il centrodestra unito, con la riproposizione della coalizione del 2018. Maggioranza schiacciante, in entrambi i bracci del Parlamento. YouTrend prevede alla Camera 416 seggi per il Lega-FdI-FI mentre al Senato 210. 2/3 dei parlamentari totali

Seconda opzione, Matteo Salvini decide di tentare la corsa in solitaria. In questo caso, però, non avrebbe le possibilità di formare un governo monocolore visto che, salvo eccezioni, non dovrebbe superare il 40% dei suffragi. Dopo le elezioni andrebbe a colloquio con gli alleati per la ricerca di una maggioranza.

Ultimo scenario, caldeggiato negli ultimi giorni sopratutto da Giorgia Meloni, vedrebbe la sola alleanza Lega – Fratelli d’Italia. Va però calcolata la componente Toti che ritengo troverà una formula per inserire il suo nuovo movimento politico nella coalizione sovranista e quindi per allargare la base di questo nuovo, ipotetico, centrodestra.

Ipotesi, scenari, strategie. Vedremo come andrà a finire, l’unica certezza, oggi, è la “marcia trionfale” di Mateo Salvini.

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