La tragedia dei minori scomparsi: dove sono finiti?

La percentuale dei minori scomparsi in Italia è paurosamente alta. Solo nel primo quadrimestre del 2022, il numero ammonta a 3589, di cui 2409 stranieri e 1180 italiani. Questi sono i dati preoccupanti che ci arrivano dal Ced del Ministero dell’Interno

I dati

Sul sito web del Telefono Azzurro si legge che «delle 61.826 persone scomparse in Italia ancora da rintracciare dal 1974 ad oggi, 45.028 sono minori (circa il 73%). Di questi, circa il 67% è di nazionalità straniera». 

Da queste due fonti, si nota come la percentuale dei minori stranieri scomparsi sia molto più alta di quella degli italiani. Anche nel caso dei ritrovamenti, gli stranieri risultano gravemente svantaggiati: l’Ansa, infatti, ci fa sapere che «La percentuale dei ritrovamenti è del 72,11% per gli italiani, ma solo del 31,17% per gli stranieri«.

Nel loro caso, il problema principale potrebbe essere che, trovandosi in dei casi clandestinamente in Italia, si rivela più difficile per le autorità riuscire a trovarli. 

Le cause

Ma la vera domanda è: perché ne scompaiono tanti? Le cause  –  che valgono soprattutto per i minori italiani –  sarebbero da ricondurre a diversi fattori, quali cyberbullismo, disagi familiari (spesso dovuti a problemi di droga, alcol e debiti), revenge porn e, talvolta, casi di contese familiari e genitoriali di cui il bambino è vittima. 

Appelli e richieste

La situazione, secondo Licia Ronzulli, presidente della commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza «ha ormai assunto una dimensione estremamente preoccupante» ed è proprio per questo che avanza due proposte: da un lato rafforzare il legame scuola-famiglia-istituzioni, determinante per capire se possano esserci problematiche e/o disagi che rappresentino un probabile rischio per i minori coinvolti; dall’altro, rendere più salda la tutela ai minori stranieri, che «vanno integrati adeguatamente, così da raggiungere una stabilità che li induca a non abbandonare i centri o le famiglie a cui sono affidati»

Altro appello viene dal presidente del Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, il quale ha avanzato una richiesta di cooperazione a livello nazionale e internazionale, arrivando a creare una rete europea coordinata e più efficiente, in grado di  assicurare ai minori le dovute garanzie.

Caffo esprime anche una certa preoccupazione per tutti quei bambini e ragazzi che scappano da contesti di guerra, specialmente da quella tuttora in corso in Ucraina: in questi casi, infatti, i minori in fuga sono spesso vittime di tratte e sfruttamento. 

Anche Elena Bonetti, ministra per le Pari Opportunità e per la Famiglia, si esprime in merito, ricordando l’impegno del Governo e invitando, attraverso una campagna di comunicazione,  a chiamare i numeri d’emergenza. 

Chi chiamare

Ma quali sono questi numeri? Ci si può rivolgere al 112, oppure al numero unico europeo 116000. In alternativa, si può utilizzare l’app YouPol della Polizia.

A questo proposito, anche le forze dell’ordine lanciano un appello, chiedendo la massima collaborazione nel denunciare le scomparse il prima possibile: la tempestività è fondamentale. Sono proprio le prime ore trascorse dopo la scomparsa del minore, infatti,  ad essere le più determinanti per il suo ritrovamento. 

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