L’Italia riparte: via ai festival musicali

Dopo lo stop imposto dalla pandemia, l’estate italiana 2022 è segnata dalla ripresa dei festival musicali. Sarà un calendario fitto che, oltre la ripresa dei concerti precedentemente rimandati, vedrà  la nascita di nuovi eventi. 

In Italia si ritorna alla normalità e quest’anno, liberi dalle restrizioni imposte dal Covid-19, anche i festival sono pronti a ricominciare. La penisola sarà sommersa da un’offerta altissima, persino superiore a quella del 2019. Le motivazioni non sono difficili da comprendere: la pandemia ha imposto uno stop drastico ai concerti, ai tour degli artisti e alle manifestazioni musicali. Dopo due anni, dunque, la necessità di riprendere ciò che è stato frenato in modo brusco è alta. 

L’impresa musicale ha bisogno di rimettersi in sesto e, agli eventi da recuperare, se ne aggiungono anche di nuovi, arrivando ad avere un’offerta forse persino più alta della domanda. 

Troppa competizione e prezzi troppo alti

Purtroppo, tuttavia, non è tutto rose e fiori: uno dei tanti problemi di questa ripresa sta nei prezzi dei biglietti. Gli esempi a questo proposito sono molti e, come riportato anche su L’Essenziale, «Nel 2017 un ingresso per il concerto di Bruce Springsteen e la E Street Band al Circo Massimo di Roma costava 85 euro. Quelli dello show previsto a maggio 2023 invece costano 115 euro, 30 euro in più. Nel 2019 un biglietto del Jova Beach Party di Jovanotti costava 59,80 euro, oggi costa 65 euro, 6 euro in più. Nel 2019 per andare a vedere i Metallica a Milano bisognava spendere 75 euro, oggi 80,50 euro»

Questo 2022 si rivela essere un test per i lavoratori del settore. Anche la competizione è molto più alta, proprio perché gli eventi si sono moltiplicati notevolmente e, di conseguenza, gli spettatori hanno più scelta. 

Corrado Nuccini, musicista della band Giardini di Mirò e direttore artistico di Ferrara sotto le stelle, festival che si terrà dal 15 giugno al 15 luglio, offre un’importante testimonianza: «Da amante della musica sono molto contento, però ci sono alcuni problemi che non possiamo ignorare. In questi due anni c’è stato un cortocircuito della filiera produttiva: questa estate i club che non erano riusciti a fare la stagione invernale organizzeranno dei festival, i festival che erano rimasti fermi faranno delle programmazioni più limitate imitando i club, mentre i grandi eventi si sovrapporrano sempre di più a quelli medi e piccoli. C’è un po’ di confusione e probabilmente ci vorranno un paio di stagioni per rimettere le cose in ordine, ma ho paura che alcuni non riusciranno a superare indenni questa stagione». 

In questa situazione, come nota anche Nuccini, è difficile – se non impossibile per certi versi – fare numeri alti per ogni evento (non solo concerti), soprattutto se si considera che molti di questi avranno luogo in città vicine tra loro. 

Una menzione va all’Ypsigrock, manifestazione siciliana che si tiene a Castelbuono, in provincia di Palermo che, quest’anno, compirà venticinque anni. Si tratta di un importante traguardo per uno degli eventi più suggestivi del nostro Paese. L’aria che si respira è di totale relax, favorita anche dal fatto che il luogo che lo ospita è un bellissimo borgo medievale.

Anche per l’Ypsigrock, però, ci sono delle complicazioni. Gianfranco Raimondo, cofondatore e direttore artistico del festival, sostiene che «c’è una moltiplicazione esagerata degli eventi, e il pubblico che frequenta i festival come il nostro è una nicchia formata da tre o quattromila persone, non di più. Per questo gli appassionati sono costretti a fare delle scelte: o noi, o gli altri.»

Le conseguenze della guerra

Anche la guerra in Ucraina gioca un importante ruolo in questo contesto: il caro energia ha aggravato la situazione mondiale, ripercuotendosi, come prevedibile, anche sul settore musicale, contribuendo alla lievitazione dei prezzi dei concerti (e non solo).

Le novità

La ripartenza, però, è necessaria ed è fondamentale che avvenga in ogni settore. Segnale di questo desiderio di ricominciare sta nella nascita di nuovi progetti, alcuni più ambiziosi e coraggiosi di altri.

Tra questi, va menzionato La prima estate, progetto che avrà luogo in provincia di Lucca, al parco BussolaDomani, dal 21 al 26 giugno. La peculiarità di questo nuovo arrivato sta nel fatto che il tutto si svolgerà a 50 metri dal mare, ma non solo! Gli spettatori avranno anche modo di svolgere altre attività durante il festival: yoga, surf, bici, lezioni di cucina e tanto altro. L’idea per questo nuovo evento nasce dal Primavera Sound, festival di Barcellona che, negli anni, è diventato punto di riferimento anche per il pubblico italiano. 

Sotto questo punto di vista, l’estate 2022 sarà intensa e, come sostiene L’Essenziale, potrebbe essere paragonata a un anno zero. «Dopo essere rimasta intrappolata dentro un limbo per due anni, la musica dal vivo è ripartita in modo massiccio, come se dovesse scrollarsi di dosso tutta l’impazienza accumulata finora»

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