Mario Draghi si candida a guidare l’Europa

Un sobborgo residenziale della capitale belga, La Hulpe, è diventato il centro dell’Europa nei giorni scorsi. Nell’ambito delle iniziative del semestre della sua presidenza, Il Belgio ha organizzato la Dichiarazione di La Hulpe, che mette al centro i diritti sociali. La dichiarazione è stata sottoscritta da 27 paesi su 29 ( Mancano Austria e Svezia ) e la foto di rito, con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, il presidente belga Alexander De Croo e i rappresentanti delle parti socialiha entusiasmato solo relativamente.

A rubare la scena l’ex governatore della BCE ed ex presidente del Consiglio Italiano Mario Draghi. Ufficialmente Mario Draghi è solo un consulente. Il 13 Settembre 2023 la VDL spiegava che aveva affidato a Draghi un rapporto sulla competitività in Europa e quella del 16 Aprile 2024 doveva essere solo una anticipazione. MD ai microfoni spiega che per la prima volta ha “l’opportunità di iniziare a condividere con come si stanno delineando la struttura e la filosofia di quello che sarà il suo rapporto”.

Ma le parole pesanti sono diventate di fatto una candidatura alla Commissione Europea.

MD si aggancia all’obiettivo del summit sottolineando che l’Europa ha avuto per anni la pericolosa ossessione di diventare più competitiva a scapito dei salari, riducendo la domanda interna e minando il modello sociale.

L’attenzione si è poi spostata verso una nuova prospettiva: anziché concentrarsi esclusivamente sugli sforzi interni per migliorare la competitività, l’UE deve guardare all’esterno e affrontare le sfide globali con una strategia coordinata.

 Draghi ha citato esempi specifici, come la Cina e gli Stati Uniti, che stanno adottando politiche aggressive per dominare settori chiave dell’economia globale.

Ha sottolineato la necessità di un cambio radicale nella strategia economica europea citando sistemi energetici decarbonizzati e indipendenti; un sistema di difesa integrato e adeguato basato sull’Ue; manifattura nazionale nei settori più innovativi e in rapida crescita; e una posizione di leadership nel deep-tech e nel digitale.

Infine ha delineato tre filoni comuni per gli interventi politici.

  • consentire la scalabilità
  • la fornitura di beni pubblici
  • la fornitura di risorse e input essenziali

Per Draghi “Ripristinare la nostra competitività non è qualcosa che possiamo raggiungere da soli, o solo battendoci a vicenda. Ci impone di agire come Unione europea in un modo mai fatto prima. I nostri rivali ci stanno precedendo perché possono agire come un unico paese con un’unica strategia e allineare dietro di essa tutti gli strumenti e le politiche necessarie. Se vogliamo eguagliarli, avremo bisogno di un rinnovato partenariato tra gli Stati membri – una ridefinizione della nostra Unione che non sia meno ambiziosa di quella che fecero i padri fondatori 70 anni fa con la creazione della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio”.

Il discorso di draghi

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