Papà, cosa succede in Italia?

Si sta, anche d’estate, sugli alberi le foglie.

Ragazzo mio. Tra tv, social e voci sarai bombardato di notizie. Il calcio mercato non è elettrizzante, a Settembre ricomincia la scuola e le serie tv, il tormentone musicale dell’estate stenta ad emergere.
È un’estate comunque italiana. Si romperà un altro governo.

Ragazzo mio. Non guardarmi con quella faccia. È vero, ho raccontato tante volte di come siamo bravi a far cadere un governo e a pensarne uno nuovo.

Non ho un figlio. Questa analisi, però, la condividerei con lui. Avrei difficoltà a fargli capire tante cose, tanti eventi così distanti da quelli scritti su una Carta, chiamata Costituzione. Perché quella Carta sono le regole del gioco. Caro figlio mio, naturalmente, ho già dei fini giuristi che stanno commentando qui sotto. Ma noi ostinati andiamo avanti. Dicevamo. Gli italiani giocano ad un gioco senza averne compreso le regole. A loro basta tifare.
Ragazzo mio. Non è politica, è tifo.

Analizzare il momento storico dell’Italia è facile. Paese impoverito, o meglio depresso economicamente, che non riesce ad alzare la testa. I cittadini, per lo più estranei alla vita culturale della propria nazione, scatenano la loro rabbia. Alcuni partiti prendono la palla al balzo e toccano le corde giuste della paura, dell’insicurezza, dell’orgoglio. Risultato? Depressione economica che rimane, ma il cittadino almeno avrà il suo santo da venerare e il suo diavolo da lapidare. Sempre impoveriti ma almeno belli sfogati.

Qualcuno ci ha ridotti così?

Assolutamente si. Una generazione di politici e di società civile che non ha minimamente costruito il futuro. Non hanno gettato le basi, per gli anni 2010, che risiedono nella formazione, nella fantasia e nella cultura civica. E gli anni 2010 lì abbiamo sotto gli occhi. Stiamo perdendo le sfide mondiali sulla comunicazione, sull’energia, sulla cultura, sulla sostenibilità, sull’economia, sulla formazione, sul salto generazionale. Tutto questo avrebbe dovuto portare la generazione nata o cresciuta dopo il muro di Berlino ad affacciarsi pronti sulle porte dell’universo.

La politica e la società civile accortasi dell’enorme ritardo non ha tentato un’accelerazione. No. Ha cavalcato l’impoverimento culturale ed economico. Ho sentito persone, ragazzo mio, andare all’Università della Vita con tanto di lode e bacio accademico. Ho visto la società civile correre dietro “l’uomo solo al comando” di turno. Ho visto ancora dispensare pensioni, rosari, tette, riposi domenicali, soglie di povertà. Ho visto chiedere delle regole da chi non le rispetta. Ho visto morire. Ho visto soffrire. Ho visto gioire per disastri. Ho sentito di persone, che dicevano NO a tutto, dire SI a qualsiasi cosa. Ho visto chiudere ospedali. Ho visto riaccreditare Mussolini. Ho visto la Grecia. Ho sentito piangere una bambina mentre gridavano a sua madre “Zingara di m….a” prima di entrare nella loro nuova casa.

No. Ragazzo mio. Non ci sono opinioni su tutto questo. Il fuoco brucia, l’acqua rinfresca. Il buono è bene, il cattivo è male. Quando una cosa detta è inesatta, o un’azione dannosa, non badare a chi l’ha fatto. Sarà sempre una cosa inesatta o dannosa a prescindere. Solo così sarai un cittadino italiano che non tifa.
Caro figlio mio. Il sermone è finito, e siccome non esisti, non c’è ancora un italiano che non tifa. Forse alcuni. Ma non sono maggioranza. O non sono della mia squadra.

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