“Ragazzi che non vogliono essere mangiati”

In un’epoca di grande globalizzazione e di galoppante sviluppo sono numerosi i traguardi raggiunti dalla nostra società.

Tuttavia, nonostante i grandi successi scientifici e tecnologici conseguiti nell’ultimo ventennio, vi sono nuovi mostri che attanagliano il genere umano, specialmente quello che fa parte del mondo ‘’civile’’.

Anoressia e Bulimia rientrano tra i nuovi demoni della società, mostri che si insidiano nel Sé delle persone, ragazzi e ragazze specialmente e come parassiti succhiano via l’essenza vitale dell’individuo.

I dati del Ministero della Salute parlano chiaro: in Italia sono più di due milioni le persone affette da disturbi alimentari e questo dato, avulso dai costanti aggiornamenti dell’ISTAT non fa che aumentare a dismisura ogni anno.

Qualcuno potrebbe utilizzare come capro espiatorio la moda, le nuove tendenze, l’edonistica bellezza fisica a cui aspirano tanti teenagers…

Di fatto il cuore del problema va ricercato nella Comunicazione e nella Sensibilità.

Esatto!

Comunicazione e Sensibilità!

Negli ultimi tempi si parla tanto di reintroduzione dell’Educazione Civica nelle scuole, ebbene oltre all’Educazione Civica si dovrebbe amplificare e potenziare l’insegnamento dei valori dell’Essere e della Vita, preziosa ed unica per ciascheduno di noi.

Quanti in questo Presente hanno dimenticato come porsi, come esprimere il proprio pensiero, il proprio disappunto.

Si comunica sempre più attraverso i social e sempre meno de visu, il desiderio di parlare si è convertito in desiderio di chattare, di apparire e basta, di trasmettere le proprie emozioni, siano esse gioia, euforia, dolore, felicità per una cena fuori, per un regalo attraverso ‘’storie’’, foto, pubblicazioni di screenshots…

Oltretutto la crescente perdita dei sentimenti, dei valori di una volta, il fascino dell’antico e del ‘’come facevano i nostri genitori’’ non ha fatto altro che peggiorare la situazione.

Come Kronos nacque da Gea e Urano, così Anoressia e Bulimia sono nate dall’Insensibilità e dalla mancanza di Comunicazione.

Qualcuno direbbe: beh, cosa c’entra ciò con i disturbi alimentari?

Basta una frase od anche solo una parola per rovesciare la vita di un essere umano, in particolar modo l’esistenza di coloro che ancora posseggono un animo nobile e sensibile, scambiato ovviamente come segno di debolezza e di disagio.

Quel ‘’sei grassa’’, ‘’ hai il bacino troppo largo ’’, ‘’mi spiace ma non mi piaci, cerco ragazze/i più magre/i’’, prese in giro, bullismo scolastico, sono gli ‘’alisei’’ dell’uragano che si forma in questi individui, poiché anche il tifone oceanico più potente nasce sempre dalla convergenza di placidi venti come sono gli alisei.

Un baratro profondo, privo di luce, un circolo vizioso fatto di morbosità e di ansie: la paura di ingrassare, nefasti sensi di colpa per aver mangiato qualcosa, giubilo per aver perso l’ennesimo chilo in poco tempo, interpretare la lancetta della bilancia che cala vertiginosamente come un folle traguardo, l’ansia di veder passare in fretta l’ora del pasto, lo sguardo perso nel vuoto davanti il piatto contenente una pietanza, l’astenia di fare anche le cose più semplici, la consapevolezza di non esser sufficientemente magri o magre, l’ossessione sulla defecazione e sullo svuotamento intestinale per render il ventre meno gonfio, abboffate svolte in gran segreto alternate a lunghi digiuni per compensare ‘’ il grave peccato di essersi concessi una bella mangiata ‘’ …

Questo prova ‘’chi non vuole essere mangiato’’, questo sente, questo vede.

C’è chi riesce ad uscire da questo doom-loop e riesce con l’aiuto di amici e familiari a riprendere in mano la propria vita, a rialzare la testa in segno di riscatto avverso queste grandi mancanze di rispetto compiute da esseri che hanno perduto la loro umanità, c’è chi non ce la fa e rimane impantanato e chi addirittura perde la vita nelle circostanze più gravi, non riuscendo ad avere la meglio contro questi due potenti ed infestanti demoni.

No!

Appare ridicolo e completamente riduttivo dar la colpa alla moda, non si può dar la colpa alle riviste e alle tendenze.

Codeste parole trascritte come preghiere tibetane sulle bandiere degli alti picchi himalayani sono infatti dedicate a coloro che non ce l’hanno fatta, che si sono accasciati lasciando gli affanni di questo mondo così complicato e così aspro, ma pur sempre bello ed interessante.

Lo scopo di questo articolo è proprio questo, ovvero ricordare ai lettori che sono ovunque, in ogni dove, in ogni posto, in ogni luogo ed in ogni sito ‘’questi ragazzi che non vogliono essere mangiati’’.

Quelli che non ‘’volevano’’ invece, quelli che ce l’hanno fatta possono confermare quanto sopra espostovi.

Avere dei gusti è lecito, delle preferenze, delle idee su cosa o come si dovrebbe essere, tutto lecito e legittimo in un Paese civile.

Imporre ciò attraverso la mancanza di rispetto, in piena evocazione dell’Insensibilità e della credenza che si possa Comunicare tutto quello che si pensa senza freni inibitori è arbitrario ed assolutamente troglodita.

La comprensione e la gentilezza non vi faranno apparire disagiati poiché il vero disagio sta nel non ritenere che certe affermazioni e certi comportamenti possano alle volte trafiggere il corpo e l’anima di una persona.

Parola di chi non voleva essere mangiato.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here