Regione Lazio, Giannini: “Sanità, ciclo dei rifiuti e valorizzazione delle eccellenze enograstronomiche. Queste le priorità. Votare Lega significa scegliere pragmatismo e concretezza”

In vista delle elezioni regionali del Lazio del 12 e 13 Febbraio prossimi, abbiamo incontrato l’on. Daniele Giannini, Consigliere Regionale uscente della Lega e ricandidato nella lista del partito di Matteo Salvini nel collegio di Roma e Provincia, a sostegno di Francesco Rocca come Presidente.

Consigliere Giannini, dopo 5 anni di consiliatura saprebbe tracciare una sintesi del suo percorso politico in Regione?

Nel corso dei cinque anni di legislatura all’interno del Consiglio regionale ho raccolto le istanze di cittadini, categorie professionali, imprese, personale dipendente di aziende pubbliche e private, rappresentanti di enti locali, organizzazioni sindacali e comitati di quartiere. Una dura e coerente opposizione contro la giunta Zingaretti, caratterizzata anche da un profilo costruttivo per trovare soluzioni in materia di sanità, lavoro, trasporti, rifiuti, ambiente e agricoltura. Il costante impegno ha comportato una capillare presenza nei quindici municipi di Roma capitale e nei 120 comuni della sua Città metropolitana – con ispezioni, sopralluoghi e incontri – e una intensa quanto partecipata attività istituzionale, testimoniata dalle presenze in aula che hanno sfiorato il 100 per cento del totale. Ho promosso decine di audizioni nelle commissioni consiliari competenti, portando i problemi che affliggono territori e comunità nelle istituzioni, e ho presentato 226 interrogazioni, 30 ordini del giorno di cui 20 approvati, 18 mozioni di cui 2 approvate. Cospicua è stata anche l’attività legislativa. Oltre alle  centinaia di emendamenti finalizzati ad apportare significativi correttivi ai provvedimenti adottati dalla maggioranza, si evidenziano le iniziative normative che hanno ottenuto l’unanimità da parte dell’aula, con l’approvazione di leggi sulla promozione di tecniche di primo soccorso in caso di disostruzione delle vie aeree e rianimazione cardiopolmonare anche con l’impiego del defibrillatore e sulla valorizzazione di prodotti enogastronomici regionali, con particolare riguardo alla legge regionale sulla birra artigianale. Al termine della legislatura, ho depositato una proposta di legge per occuparci della violenza che colpisce gli operatori sanitari nei pronto soccorso del Lazio ed una seconda per favorire la natalità. Una sfida di lungo respiro che, per arrestare l’inverno demografico, sarà il primo obiettivo da raggiungere al governo della Regione.


Quali sono le priorità future che ha in mente per il Lazio?

Innanzitutto ora abbiamo un unico grande obiettivo: vincere e metterci immediatamente al servizio dei cittadini per governare la Regione Lazio dopo 10 anni di sinistra e 5 stelle. Quasi sei milioni di abitanti, la Regione più importante d’Italia, dove ha sede la Capitale del nostro Paese, Roma, culla della civiltà occidentale e della cristianità, dove una provincia di oltre 4 milioni di abitanti, sconfinata, verde e bellissima merita attenzione, cura, tempo e investimenti. Una sanità Pubblica con la P maiuscola su cui poter fare affidamento con tempistiche brevi e di qualità, una pianificazione seria e strategica sul fronte ambiente e rifiuti, trasporti dignitosi a cui dare risorse chiave, tutela del lavoro e soprattutto dei lavoratori, grande valorizzazione dell’enogastronomia locale d’eccellenza di cui andiamo fieri e infine risalto allo sport come fonte di svago, ma anche di uno stile di vita improntato al benessere all’aria aperta e alla salute. Sei temi decisivi su cui orientare l’azione politica, pronta e immediata per rimettere davvero, con azioni e interventi concreti, i cittadini del Lazio al centro dell’attenzione delle istituzioni regionali. Non domani, non dopodomani, i cittadini hanno aspettato anche troppo.

Perché votare Lega e perché votare centrodestra?

Le do un’unica risposta, perché la Lega è una parte fondante e fondamentale della coalizione di centrodestra che è unita e compatta, con un candidato presidente esperto e spendibile come Francesco Rocca. Votando Lega si vota il pragmatismo, la concretezza che questo partito ha dimostrato in ogni amministrazione dove ha governato. Si veda la buona politica espressa nelle regioni del nord Italia. Dobbiamo replicare quel modello anche nel Lazio. Anche il nostro vice presidente del consiglio, nonché ministro delle Infrastrutture e Trasporti sta facendo benissimo in questi primi 100 giorni di governo, sbloccando fondi e aprendo cantieri importantissimi, e non sono da meno gli altri ministri leghisti. È ora di rimboccarsi le maniche anche nel Lazio in Regione, per portare risultati pratici e tastabili con mano anche al nostro territorio, che ne ha un disperato bisogno”.

A proposito di infrastrutture, ci racconta quali sono i cantieri che stanno per partire nel Lazio e quali dovranno essere prioritari?

Per quanto riguarda le opere è essenziale anzitutto il raddoppio della Roma-Latina, con fondi stanziati dal commissario per la realizzazione della strada extra-urbana Cisterna–Valmontone. Un collegamento attesa da oltre 20 anni e che vedrà la posa della prima pietra a brevissimo. Poi il collegamento Orte-Civitavecchia, la chiusura dell’anello ferroviario nord di Roma nella tratta Valle Aurelia-Vigna Clara-Tiburtina, il raddoppio della Roma Viterbo verso i comuni del lago di Bracciano e la realizzazione delle nuove bretella di collegamento con la linea Tirrenica e la linea per Firenze. Tutte priorità a cui lavoreremo assieme al governo, senza dimenticare i trasporti. Dobbiamo ridare dignità ai pendolari, non solo dei treni regionali, ma anche dei bus Cotral – anche qui Regione Lazio – che ogni giorno collegano il Lazio su gomma facendo distanze enormi con una qualità che va assolutamente rivista.

Entriamo nello specifico: fronte rifiuti e ambiente. Come si può dar vita a un sistema virtuoso?

ll Lazio, e in particolare Roma, con la sua provincia, appare sempre a un passo dall’emergenza rifiuti a causa dell’esaurimento degli impianti, ma allo stesso tempo la Regione non ha fatto niente per cambiare le cose e anzi, per 10 anni ha avuto come unico modello soltanto il conferimento dei rifiuti della Capitale nelle discariche della Città Metropolitana. Nessuna pianificazione del ciclo, niente commissariamenti per chi non è stato in grado di affrontare la situazione. Il ciclo dei rifiuti va chiuso principalmente con un aumento importante della raccolta differenziata, con mini strutture a basso impatto per i municipi romani e con, alla fine, un termovalorizzatore in una area idonea. Certo non mandando treni carichi di rifiuti a peso d’oro all’estero o appesantendo I comuni virtuosi del Lazio con il pattume della Capitale.

Non possiamo non parlare della sanità, il 70% della voce di spesa del bilancio regionale.  Consigliere, se si dovesse vincere, da dove si comincia?

Sulla sanità lavoreremo in primis sul potenziamento dei pronto soccorso e sull’abbattimento delle liste d’attesa per rendere effettiva da subito la centralizzazione delle prenotazioni delle prestazioni e delle agende di tutte le strutture sanitarie, pubbliche e private accreditate per azzerare i tempi entro i primi 12 mesi di governo. Ad oggi per prenotare una visita o un esame se vai nel privato passano 12 ore, nel pubblico 12 mesi. Impensabile.  Vanno poi rafforzate le attività di screening oncologiche che con la pandemia hanno subito un rallentamento, e occorre, in ogni caso, puntare tutto sulla salute di prossimità, prima ineguagliabile forma di prevenzione da ogni malattia, almeno per i pazienti non acuti. E poi mi faccia dire che Zingaretti in un decennio ha solo chiuso ospedali su ospedali ed anche molti di quelli rimasti aperti sono scatole semivuote mandate avanti solo dalla abnegazione e professionalità di medici ed infermieri! Noi siamo pronti e non vediamo l’ora, un minuto dopo l’insediamento, di metterci all’opera per i cittadini del Lazio!.

Nell’area della provincia sud di Roma c’è un ospedale molto frequentato, anche dai comuni di Valmontone, Colleferro e Cave. E’ il “Coniugi Bernardini” di Palestrina. Si è occupato della questione varie volte, è vero?

“Era il 7 Aprile 2020 quando richiedevo a gran voce, al termine dell’emergenza pandemica, la convocazione di un consiglio straordinario sulla sanità al fine di richiedere all’assessore competente, Alessio D’Amato, ora candidato presidente, chiarimenti sulla gestione della stessa, con focus sugli ospedali del Lazio, tra cui, appunto, Palestrina. Questo nosocomio ha un bacino di utenza pari a circa 100.000 persone, ma fu convertito in Covid hospital nel giro di una notte. Destino risparmiato di contro alla struttura sanitaria di Monterotondo, a storica guida targata PD, che presentava posti di terapia intensiva. Mi attivai nell’immediato formulando e presentando in aula ben due interrogazioni, sottolineando come la Asl Rm5, all’epoca della conversione dell’ospedale prenestino, presentasse una carenza di ben 889 posti letto.  Al termine dell’emergenza pandemica, dopo vari e successivi ritardi nella dovuta nuova conversione del nosocomio, seguirono la scorsa estate roboanti dichiarazioni a mezzo stampa, circa i lavori di ampliamento e ristrutturazione del “Coniugi Berrnandini”, Ad oggi, il nosocomio della città di Palestrina si trova ancora in una situazione di criticità, con lavori avviati, che di fatto però sembrano volti a renderlo una struttura vuota, priva di contenuto, quello essenziale: il personale sanitario, per il quale nulla è cambiato, anzi, forse è solo peggiorato. Intendiamo mettere la quinta e rendere questo ospedale degno di questo nome molto presto.

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