Regolamento Ue imballaggi: riutilizzo va bene, ma dove possibile

La proposta di Regolamento Ue sugli imballaggi punta a ridurre la quantità di imballaggi e, di conseguenza, dei relativi rifiuti.

Pur volendo condividere, in linea generale, la finalità della proposta del nuovo Regolamento, rappresento una forte preoccupazione sull’impatto che questo avrà su alcuni settori e, soprattutto, su quello agroalimentare, in particolare sui prodotti ortofrutticoli freschi e deperibili.

In qualità di relatore della commissione AGRI, chiamata ad esprimere un suo parere alla competente commissione ENVI, nella presentazione della bozza di parere, ho voluto sottolineare come l’Europa con questo Regolamento spinga e costringa il sistema produttivo industriale verso il “riutilizzo” degli imballaggi ignorando tutti gli investimenti sostenuti anche dai fondi europei, compreso il PNRR, che negli ultimi anni hanno fatto del sistema del “riciclo”, soprattutto in Italia, un modello virtuoso di sostenibilità ambientale.

Gli imballaggi svolgono un ruolo fondamentale nel preservare la qualità dei prodotti alimentari e nell’ortofrutta garantiscono al consumatore un migliore accesso, incoraggiandone il consumo e contribuendo ad abitudini nutrizionali sane.

Gli imballaggi usati nel settore agroalimentare hanno una funzione specifica in ragione della delicata natura dei prodotti che contengono ed è per questo che credo sia necessario apportare i necessari correttivi evitando ripercussioni negative su tutti gli operatori della filiera, sui prodotti, sulla loro salubrità e tracciabilità nonché sulle politiche di riduzione degli scarti alimentari.

Il sistema del “riutilizzo” degli imballaggi se può essere ottimale per alcuni settori o prodotti non lo è assolutamente per il settore agroalimentare e, in particolare, per quello ortofrutticolo dove significherebbe tornare indietro di decenni rispetto ad una logistica ormai strutturata sugli imballaggi riciclati e la raccolta differenziata.

Gli obiettivi di “riutilizzo” fissati nel Regolamento, inoltre, non considerano il consequenziale aumento dei consumi di energia e di acqua, una risorsa preziosa la cui scarsità rischia di mettere in difficoltà la sicurezza e l’autonomia produttiva e alimentare europea.

Per queste motivazioni, nei prossimi mesi, insieme alla delegazione di Forza Italia a Bruxelles, insisterò per sostenere le ragioni di una serie di emendamenti al fine di evitare che la proposta di Regolamento si trasformi in un pesante contraccolpo al sistema industriale italiano e agli stessi consumatori.

1 commento

  1. E’ tuttavia necessario che una norma limitativa dell’uso degli imballaggi intervenga, quantomeno in settori diversi dall’agroalimentare. Per fare un esempio banale, mi ha sempre colpito, e non favorevolmente, che oggetti piccolissimi come una chiavetta USB o un rasoio da barba vengano venduti in confezioni di plastica grandi come scatole da scarpe.

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