Ride the Lightning: Ghostemane

Il panorama musicale odierno sta attraversando un processo evolutivo notevolmente avanzato.

Conclusa la tanto discussa “fase di transizione”, siamo giunti a realtà consolidate e pregnanti a livello mondiale.

Uno degli esponenti di spicco di questa nuova era è Eric Whitney, meglio conosciuto come Ghostemane.

Il discorso riguardante l’artista cresciuto in Florida è notevolmente complesso. Un cantante in grado di rappresentare l’anello di congiunzione fra l’industria musicale (in sé considerata) e la scena metal presente, nonché futura.

Cercando di far luce su questo punto, si può affermare come il metal stia vivendo un periodo molto discordante, ma prolifico a livello di innovazione. Negli ultimi anni si è creato un gran mix fra materiale proveniente dai mostri sacri del genere e quello derivante dalle cosiddette “nuove leve”.

Nonostante ciò, il panorama in questione ha sofferto della mancanza di nuovi volti che potessero elevarsi a punti di riferimento per le nuove generazioni.

Questa situazione si è protratta per molto tempo, fino a quando diversi artisti sono riusciti a raggiungere un importante livello qualitativo.

Proprio Ghostemane – dal 2015 ad oggi – ha iniziato a realizzare una gran mole di materiale, caratterizzato da una costante sperimentazione e da richiami riconducibili ad altre scene musicali. Centrale, nei lavori dello stesso Whitney, è l’album Hexada (2017). Con quest’ultimo, Ghostemane è riuscito nell’arduo compito di equilibrare una quantità significativa di elementi: un trap – metal assemblato con componenti tipiche della scena rap americana, senza dimenticare il velo di vaporwave presente in alcuni brani come Mercury: Retrograde (contenuta sempre nel medesimo album). L’ottimo lavoro realizzato ha permesso, allo stesso artista, di iniziare ad avere un importante seguito anche in Europa.

Nel 2018 viene pubblicato N/O/I/S/E, suo ultimo disco. Qui si perfeziona, ulteriormente, quanto fatto nei precedenti lavori. Album preciso, ordinato e prodotto in modo impeccabile. La traccia intitolata Nihil riassume perfettamente tutte le sonorità insite nell’opera: un continuo intersecarsi di stili riuniti in 2 minuti e 27 secondi di pura genialità. N/O/I/S/E costituisce, per buona parte della critica, il lavoro più maturo dell’artista nato a Lake Worth: gran cura del concept e delle varie scelte stilistiche che, inevitabilmente, lo portano su di un piano superiore rispetto ai predecessori.

Riflettendo sulla ancor breve carriera di questo artista, emerge come Whitney abbia raggiunto un livello, probabilmente, mai “esplorato” prima d’ora. Potremmo definirla come la tappa finale di quel processo evolutivo menzionato in apertura?

Difficile dirlo, ma la conseguenza naturale di tutto ciò è la radicale trasformazione del concetto di brano. La grande quantità di soluzioni apportate determina, in linea di principio,  una modifica della struttura stessa della canzone: tracce sempre più corte senza ritornelli, sonorità repentine – come base a giri più corposi – e testi minimali ma ricchi di significato.

Proprio riguardo ai testi è possibile evidenziare come vi sia maggiore incisività nella scrittura; si affrontano temi delicati – come il suicidio o la depressione – in modo diretto e senza particolari filtri.

Tali argomenti saranno parte integrante anche del prossimo album di Ghostemane, intitolato ANTI-ICON, in uscita il 21 ottobre. Nello specifico il secondo singolo estratto, Lazaretto, concentra al suo interno una massa di energia negativa capace di creare un contrasto di emozioni, dalla rabbia alla paura. Segnali di come questo lavoro possa veramente alzare l’asticella e, perché no, rivelarsi come la migliore uscita del 2020.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here