TikTok, l’app della generazione Z

Prima era il tempo di Facebook, poi di Instagram, fino ad arrivare ad oggi: l’era di TikTok. L’applicazione asiatica in pochi anni è riuscita a monopolizzare il mondo dei social, attraendo sempre più utenti di varie fasce di età – soprattutto i teenager – rendendola l’app della generazione Z.

Ma com’è nato tutto ciò?

TikTok è una piattaforma cinese. Inizialmente aveva il nome di musical.ly e venne lanciata ufficialmente in Cina nel 2014 dagli sviluppatori Alex Zhu e Luyu Yang. Nel novembre 2017, l’azienda cinese ByteDance, sviluppatrice dell’aggregatore di notizie Toutiao, acquistò musical.ly per una cifra che si aggira intorno a 1 miliardo di dollari, trasformandola in TikTok, versione internazionale dell’applicazione cinese Douyin. L’esplosione a livello mondiale dell’app arriva nel 2020, durante il primo lockdown. Di fatto, nel solo mese di aprile 2020, TikTok raggiunse 2 miliardi di download.

L’unico mezzo di comunicazione dell’app sono i video. La loro durata va da 1 secondo a 3 minuti ed è possibile caricare audio di sottofondo e utilizzare filtri. Nella piattaforma si possono trovare video di ogni genere: cucina, tutorial di makeup, sport, cinema, animali, canto, divulgazione e chi più ne ha più ne metta; TikTok nasce, infatti, per esprimere la creatività e le passioni dei propri utenti.

Chi entra nell’app è costantemente invitato a visualizzare video. L’efficacia del sistema è rafforzata dalla presenza di algoritmi ingegnosi. L’app tiene traccia dei video visualizzati o su cui ci si è soffermati di più e ne propone altri, di utenti anche non seguiti. A far crescere il numero di visualizzazione dei video sono gli hashtag.

Attraverso video virali, c’è chi di TikTok ne ha fatto un business. I nuovi “idoli” dei teeneger sono i cosiddetti tiktokers,  giovani diventati famosi grazie alla piattaforma. In America, Charlie d’Amelio è diventata una star ad appena 16 anni ed è al momento la più seguita al mondo, con 140 milioni di seguaci. Khaby Lame è il tiktoker più famoso in Italia e lo troviamo al secondo posto dopo l’americana. Il suo è un account comico che conta più di 120 milioni di follower. Oltre a questi due personaggi noti, la piattaforma è popolata da tante piccole celebrità e da tantissimi fan che cercano successo.

L’estrema libertà presente su TikTok risulta essere in molti casi pericolosa, soprattutto per i bambini, i quali possono incappare in video inappropriati o in malintenzionati. Nonostante l’iscrizione sia consentita solo dai 13 anni in poi, molti eludono queste regole.

Già nel febbraio 2019 TikTok venne multata per 5,7 milioni di dollari dalla Federal Trade Commission, la quale accusò la piattaforma di aver raccolto informazioni sui minori senza il consenso dei genitori. ll governo indiano, seguito da quello di Bangladesh e Indonesia, ha bandito l’app da Google e Play Store per via dei suoi contenuti, ritenuti colpevoli di incitare alla pornografia e alla pedofilia.

Anche i video challenge hanno allarmato moltissimi genitori e i mass media. Questa tipologia di video consiste in un utente che ne sfida altri a riprodurre quello che fa. Alcuni di questi video sono puramente ironici, altri possono essere pericolosi. Una di queste sfide agghiaccianti andata virale è la Blackout challenge, in cui bisognava procurarsi un’asfissia temporanea. Questa challenge ha portato alla morte di due bambini, i quali volevano emulare altri ragazzi famosi. Un’altra challenge andata  virale è la Planking Challenge, in cui ragazzini di 12-14 anni si sdraiavano  sull’asfalto in attesa di veicoli.

Oltre a queste sfide ad alto rischio e video inappropriati, TikTok risulta essere terreno fertile del cyberbullismo. Moltissimi utenti, tramite il social, sono stati vittime di insulti e minacce nonché scherniti per i loro video, nella quale cercavano solo di esprimere la propria personalità e\o intrattenere.

Altro fattore di rischio è la dipendenza dal social. La continua ed interminabile visione di video porta a disconnettersi dalla realtà e sottopone gli utenti a una pressione continua nel caricamento dei video. L’idea di fondo di TikTok è buona, bisogna solo trovare un giusto equilibrio nel gestirla e tenere sempre bene a mente che, al di fuori dello schermo, esiste ben altro.

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