Uno sguardo al mondo con “Babel”: ultimo lavoro di Salvatore Santangelo

Nella giornata di venerdì 15 marzo, si è tenuta nella biblioteca comunale di Segni (RM), la presentazione di “Babel”.

Questo è l’ultimo lavoro di Salvatore Santangelo, giornalista professionista e docente universitario; esperto di politica internazionale e studioso della dimensione mitica dell’attualità, occupandosi di “geosofia”.

Il tutto è stato organizzato dal “Leo Club Palestrina Colleferro” (giovani del “Lions Club International” che operano da diversi anni sul territorio, e composto da molti ragazzi di Segni).

L’evento è stato presieduto, oltre che dal prof. Santangelo, anche da Piero Cascioli (sindaco di Segni), che ha portato i saluti istituzionali di tutta l’amministrazione; da Gianmarco Priori (presidente del Leo Club di cui sopra), e da Carlo Prosperi (consulente del Ministero della salute).

Moderatore dell’incontro Alessandro Verrelli, giornalista ed editore.

L’autore, una volta presa parola, inizia a presentare l’itinerario del suo libro.

Itinerario che vede come tema portate e pregnante la c.d. “globalizzazione”.

Questo “pilastro” è stato oggetto di grande riflessione durante l’incontro tenutosi a Segni.

Molti sono stati gli spunti sollevati da Salvatore Santangelo, davanti ad un pubblico molto interessato e attivo nelle considerazioni e nelle domande.

Si è partiti analizzando da un punto di vista storico – politico, le ragioni di questo fenomeno: una crisi della sovranità dello Stato nazionale, assorbita in misura crescente da entità più ampie (come l’Unione europea).

Processi di unificazione (europea) rappresentanti la volontà di resistere alla competizione globale.

Fra gli interrogativi emersi, vi è stato anche quello inerente a come rilanciare il potenziale economico dell’Europa, alla luce delle diverse situazioni mondiali, una su tutte: la crescita impetuosa a livello economico della Cina.

Questa è la domanda che la stessa Unione ha cominciato a porsi sin dalla Strategia di Lisbona del 2000, avente per obiettivo quello di una competizione alla pari dell’Europa con gli Stati Uniti.

Durante la presentazione di “Babel”, molto significativa è stata la riflessione dell’autore su tutte quelle situazioni ad alta tensione, presenti nel mondo.

Si è menzionato lo scontro in Kosovo dove vi è uno stallo, dovuto alla presenza dei circa quattromila caschi blu dell’ONU (se non fosse per tale presenza, vi sarebbe uno scontro “inevitabile”).

Altro esempio è la “Guerra in Donbass”.

Perché bisogna prestare attenzione a questo scenario globale?

La risposta la si ritrova nel fatto che eventuali epiloghi di queste tensioni potrebbero portare, ad uno scenario (per l’appunto globale) totalmente ridimensionato ed esageratamente frammentato.

Siamo veramente sicuri che questa sia la strada da battere?

Come reagirebbero i nostri mercati, i nostri diritti (da intendersi come discipline), le nostre politiche, su tutte quella del “lavoro”?

Proprio su quest’ultimo aspetto bisogna soffermarsi con particolare attenzione.

Le politiche del lavoro (ma il “diritto del lavoro” più in generale) rischiano di rimanere arenate in un contesto disomogeneo, un contesto che necessità di essere tenuto insieme da fitte reti di “connessione”, sia commerciali, sia culturali, sia politiche.

Babel” non cerca di dare risposta alla domanda se la globalizzazione sia positiva o negativa, e questo è ben sottolineato da Salvatore Santangelo.

Sarebbe molto fine a sé stesso soffermarsi su un tale interrogativo.

Questo volume cerca di percorrere più tragitti, collocandosi su punti di vista diversi, offrendo al lettore una panoramica limpida e ferma.

Nel frattempo, crescono le resistenze nei confronti della stessa globalizzazione, ma per questo vi è per l’appunto “Babel”, che partendo dalla presidenza Trump, per arrivare fino alla Guerra in Siria, ci condurrà in un percorso necessario per la consapevolezza della nostra quotidianità.

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