Verba manent: beneficienza da competizione

Il Babbo Natale ai tempi del Covid-19 si chiama Fedez, è tatuato e al posto della slitta guida un gran pezzo di Lamborghini. A ciascun contesto, però, i suoi veicoli: come farebbe il vero Santa Claus a muoversi sulla neve della Lapponia senza renne e slitta, ma con una supercar sotto al sederone? E al contrario, una città all’avanguardia come Milano non è fatta per i vecchi miti già sentiti, la beneficenza si fa in Lambo, altro che.

Perciò il rapper, che a dire il vero oggi neppure “canta” quasi più, perché vive di altra popolarità, ha selezionato cinque persone, fra le categorie più colpite dalla crisi, e si è recato a donare loro mille euro in contanti, grazie alla raccolta fondi effettuata sulla piattaforma Twich. 

La polemica, tuttavia, non l’ha risparmiato. La beneficenza ostentata non è piaciuta al popolo del web, sempre pronto a decretare la correttezza o la fallacia delle azioni degli altri. C’è da dire che la magnanimità, se manifestata col cuore, se ne infischia del contorno; se aiuti, ben venga. Se, però, aiuti per farti riprendere, per fare spettacolo, per sbattere in faccia agli altri la tua potenza di fuoco, forse qualcosa è da rivedere.

Una beneficenza da competizione, non solo per i cavalli della macchina con cui vai farla, ma anche per la risonanza mediatica che ne seguirà.
Qualche follower in più non vale la dignità di uno che riceve la carità, che, ahi lui, già si sente in difficoltà e imbarazzo.  

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