I partiti italiani alla prova delle Europee: i risultati

Le elezioni Europee hanno visto ribadita l’affermazione di Fratelli d’Italia (FDI), che con il 28,8% dei voti si conferma il primo partito in Italia. La leader Giorgia Meloni ha espresso grande soddisfazione per il risultato ottenuto, sottolineando come questo voto rappresenti un forte mandato per portare avanti le politiche sovraniste e di difesa dell’identità nazionale nel contesto europeo. “Ci hanno visto arrivare, ma non sono stati in grado di fermarci”, le parole della leader e presidente del Consiglio.

Il Partito Democratico (PD) ha raggiunto il 24% dei consensi, consolidando la sua posizione di principale forza di opposizione. Elly Schlein, leader del PD, ha dichiarato che il partito continuerà a lavorare per un’Europa più inclusiva e solidale, puntando su una politica progressista e sostenibile. Un risultato che dà coraggio ai dem e che mette un punto sulla leadership della Schlein, la quale, dopo una partenza in sordina, sta recuperando terreno, complice anche la debacle dei 5 Stelle.

Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha ottenuto il 10% dei voti, ridimensionando significativamente il consenso e la rappresentanza nel Parlamento europeo. Si tratta, infatti, del risultato più basso degli ultimi anni per il partito fondato da Grillo. Giuseppe Conte, alla guida del M5S, ha affermato: “Prendiamo atto del risultato deludente, la valutazione dei cittadini è insindacabile e avvieremo una riflessione interna”.

Forza Italia (FI) – Noi Moderati ha raccolto il 9,7% dei consensi, con Antonio Tajani che ha ribadito l’importanza di un centro-destra unito e forte in Europa. Soprattutto, per il partito fondato da Berlusconi, questo appuntamento elettorale era cruciale: sia per valutare ancora la capacità politica dei popolari italiani, sia per capire l’adeguatezza della leadership di Antonio Tajani, erede del Cavaliere ma anche attualmente ministro degli Esteri. È un risultato considerevole, poiché riporta FI al secondo posto, di poco sopra il Carroccio.

La Lega, con il 9,1%, infatti, si posiziona appena dietro Forza Italia. Matteo Salvini ha sottolineato l’impegno del partito nel contrastare le politiche migratorie attuali e nel promuovere un’Europa delle patrie. “Siamo vivi e vivaci. Vannacci? Tratto di strada che faremo insieme è approvato dagli elettori. […] Se siamo anche di uno zero virgola sopra le politiche, la soddisfazione c’è.”

L’Alleanza Verdi Sinistra ha raggiunto il 6,65%, un risultato di ampia portata che riflette la crescente preoccupazione degli elettori per le questioni ambientali e sociali. I leader dell’alleanza, Fratoianni e Bonelli, hanno promesso di portare avanti un’agenda verde e di giustizia sociale nel Parlamento Europeo. In particolare, è stata calda l’esultanza per l’elezione di Ilaria Salis, detenuta in Ungheria in condizioni umanamente critiche e candidata come bandiera della lista. “Ha preso una valanga di voti, sarà una parlamentare europea”.

I partiti minori come Stati Uniti d’Europa (3,75%) e Azione (3,3%) non sono riusciti a superare la soglia di sbarramento del 4%, ma rappresentano comunque voci nel dibattito politico nazionale. Il rammarico di Renzi, in particolare, ha puntato sul mancato Terzo Polo, con una stoccata a Carlo Calenda. Aver fatto crollare la coalizione, sostiene l’ex premier, ha impedito oggi di avere circa 7 eurodeputati e aprire un percorso per un’Europa federale.

Le elezioni europee del 2024 segnano un momento cruciale per la politica italiana ed europea. La vittoria di FDI, insieme ai buoni risultati degli altri partiti di governo, garantisce gli equilibri politici a livello nazionale. Il tema ora è in seno all’Europarlamento: con un PPE vincente, come verranno gestite le alleanze, alla luce di un’avanzata delle destre rilevante ma non al punto tale da dettare l’agenda? Sarà interessante osservare come questo scenario verrà sviluppato nei prossimi giorni.

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