Stellantis, i risultati 2021: 6,6 milioni di auto vendute e ricavi da 152 mld€. Lancia e Alfa Romeo 100% a ricarica dal 2026-2027

Stellantis N.V., il giovane gigante dell’automotive, ha illustrato ai mercati i risultati dell’esercizio chiusosi il 31 dicembre 2021 lo scorso 23 febbraio. A presentarli, Carlos Tavares, AD.

Considerando i risultati aggregati “pro-forma” (cioè, come se la fusione PSA-FCA fosse avvenuta il 1° gennaio 2020 invece che il 16 gennaio 2021) i ricavi al netto di premi o storni vari si attestano a 152,2 mld€ (+14% vs. pro-forma 2020), con un reddito operativo lordo di 18,0 mld€ (+95% vs. pro-forma 2020) ed un utile netto di 13,4 mld€ (+179% vs pro-forma 2020, quasi triplicato), con conseguenti 3,3 mld€ di dividendi che attendono l’approvazione degli azionisti per essere distribuiti.

Nel mondo, il gruppo ha venduto 6,6 mln di veicoli, in linea con le vendite del 2020 (6,3 mln). L’Europa rimane il mercato principale per unità vendute con 3,1 mln (quota di mercato del 19,4%) e ricavi per 59,1 mld€ (38,8% del totale), il Sud America (essenzialmente il Brasile) è dove Stellantis ha la quota di mercato maggiore (22,9%, 812k unità, 10,7 mld€). In Nord America vendite stabili a 2,0 mln di unità (quota di mercato dell’11,1%), ma è il maggior contributore per ricavi, con 69,7 mld€ (45,8% del totale).

Focus veicoli non commerciali: Jeep è leader nei SUV in Sud America, la Opel Corsa è la più venduta in Germania e GB, la Peugeot 208 domina in Francia, la Fiat è leader in Italia, Brasile e Turchia. Tutte le vetture Alfa Romeo e Lancia saranno a ricarica dal 2026-2027.

Come prevedibile dopo una grande fusione, i il reddito operativo lordo è normalizzato da 2,7 mld€ di costi di natura straordinaria, derivanti dalla riorganizzazione interna di gruppo, che hanno colpito principalmente l’area Europa, dove PSA ed FCA competevano più aggressivamente: 781 mln€ per la riorganizzazione della rete di concessionarie, 581 mln€ di costi assicurativi, 233 mln€ di costi di svalutazione delle piattaforme. In Nord America impattano le rivalutazioni di magazzino per 401 mln€, e spese di fusione per 228 mln€. Curioso il caso del Brasile, dove una sentenza della corte costituzionale sul ricalcolo dell’IVA ha portato un ricavo di 253 mln€.

I flussi di cassa generati dalle attività operative sono stati di 6,1 mld€, guidati secondo quanto affermato da Tavares da sinergie di tesoreria e profittabilità del business. Impattano comunque sul rendiconto finanziario spese di R&S e in conto capitale per 10,1 mld€ (la metà nel secondo semestre). Il Gruppo dispone inoltre di 62,7 mld€ di liquidità (12,7 mld€ sotto forma di linee di credito) a fronte di un debito finanziario pari a 29,9 mld€, di cui 9,4 mld€ verso banche (il 69% in scadenza al 2022) e 17,5 mld€ in titoli di debito sui mercati (il 44% in scadenza oltre il 2026).

E’ bene precisare che i risultati 2020 che fanno da paragone per i dati illustrati, risentono sia della pandemia, sia dell’inesistenza stessa di Stellantis e quindi sono degli aggregati normalizzati dei precedenti gruppi PSA e FCA.

Stellantis N.V., società di diritto nederlandese, quotata a New York, Milano ed Amsterdam (dove ha sede legale), è nata il 16 gennaio 2021 con l’acquisizione – per questioni contabili – da parte di Peugeot S.A. di Fiat Chrysler Automobiles N.V. (di fatto, una fusione).

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