Verba manent: morra cinese

Il gioco di chi tira a sorte, la “morra cinese”: carta, forbice o sasso. L’omonimo, Presidente della commissione Antimafia, sembra fare lo stesso con le sue uscite pubbliche infelici. In altre parole, raccoglie in un grande cesto le sue dichiarazioni e, ogni tanto, quando l’attualità è scevra dalle sue esternazioni, ne estrae a sorte qualcuna. Così fece per la Santelli malata terminale, così ha fatto alcuni giorni fa con la sua irruzione all’Asl di Cosenza.

“Siete degli incapaci”, ha gridato mentre irrompeva nel centro vaccinale, furioso per i parenti non convocati – dichiarazioni del direttore della Asl cosentina, Mario Marino. Poi ha chiesto agli agenti della sua scorta di identificare i medici presenti, non si sa a quale titolo e in virtù di quale potere. Ciononostante, anche considerati i precedenti, egli siede ancora su una delle poltrone più importanti d’Italia, soprattutto oggigiorno, con la crisi da Covid-19 e l’interferenza della criminalità organizzata che, da un anno, tenta di lucrare sui problemi degli italiani.

“Il potere logora chi non ce l’ha”, sentenziava il politico francese Talleyrand-Périgord, e la sua frase in Italia è stata diffusa dalla bocca di Andreotti; in questo caso, chi ha il potere logora coloro i quali gli stanno attorno, anche se si tratta di medici che da mesi combattono la pandemia in prima linea.

Il M5S, a cui Morra faceva capo, e la cui “morale” ha fatto sua, affermava la logica dell’uno vale uno. Ora si sono evoluti e Morra rappresenta al meglio questa novità: uno vale io.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here