Dopo Barcellona il calendario segna Monaco, uno dei circuiti più belli e difficili di tutto il campionato.
Il weekend diversamente dalle settimane precedenti, è iniziato il giovedì, come di consueto nel principato. Storicamente, infatti, si è sempre iniziato il giovedì poiché coincideva con la settimana dell’Ascensione e il venerdì non si correva per motivi religiosi. Al giorno d’oggi non si presenta più questo caso ma si è mantenuto il venerdì libero anche per lasciare le strade libere almeno un giorno del finesettimana.
Le prove libere
Già dal primo giorno di sessioni si sono visti molti cambiamenti, una Alpine apparsa in palese difficoltà e una McLaren che non è riuscita a mantenere il passo delle vetture di punta, nonostante il motore Mercedes e, meno importante, la nuovissima livrea sfoggiata proprio per questa occasione per celebrare la collaborazione ormai storica (circa dagli anni ’60) con la Gulf Oil, portando proprio i colori del marchio.
Il giovedì mattina comunque è stato promettente per i motorizzati Honda con un Sergio Perez a dettare il passo seguito da un Sainz in formissima e un Verstappen in prova con il circuito. Stranamente arretrate, ma sempre in top-ten le due Mercedes. Sfortunato il pilota di casa, Charles Leclerc, che durante un giro molto promettente, migliori parziali nei primi due settori, durante la fine del giro ha accusato un problema alla frizione, trovandosi così costretto a tornare ai box, segnando l’ultimo tempo della griglia.
Nel pomeriggio la macchina non ha dato problemi e la Ferrari del monegasco e quella del suo compagno di squadra sono state le macchine più veloci della giornata, lasciando dietro di loro le due squadre favorite e la diretta rivale, la McLaren.
Sono sembrate in palla anche le due Alfa, arrivate alla fine della sessione rispettivamente decima con Raikkonen e dodicesima con l’italiano Giovinazzi.
Dopo una giornata di riposo si è andati in pista il sabato mattina, per lo studio della pista e la ricerca del tempo perfetto, come per Verstappen, alla ricerca della pole nel pomeriggio, con una Mercedes in evidente difficoltà. La sessione ha confermato quanto visto il giovedì e si è conclusa in anticipo per l’incidente di Mick Schumacher, che ha perso il posteriore in curva ed è andato in barriera violentemente, fortunatamente senza conseguenze per lui, ma molto gravi per la sua vettura. Tali da escluderlo dalle qualifiche pomeridiane.
Le qualifiche
Le prime due eliminatorie della qualifica hanno confermato quanto visto fino ad ora quest’anno, con le solite scuderie a battagliare per le prime dieci posizioni, ad eccezione dell’Alfa Romeo di Antonio Giovinazzi, sorprendentemente arrivato in Q3.
Va fatto un discorso a parte per l’ultima tranche di qualifica. Il destino sembrava già segnato, con Verstappen che stampava il miglior tempo al primo tentativo, quasi impossibile da raggiungere. Ma non questa volta, la Ferrari non ha deluso sul più bello e Leclerc ha stampato il miglior giro della qualifica, prendendosi la momentanea pole position, in attesa del secondo tentativo generale.
Dopo che tutti avevano avviato però la seconda opportunità per guadagnare la testa della griglia lo stesso protagonista di prima, in uscita da una delle curve più difficili del circuito, in cui le macchine si avvicinano drasticamente al muro, ha preso il guard rail in pieno, rompendo una sospensione e finendo a muro. In seguito a quanto accaduto i commissari hanno decretato la bandiera rossa e hanno terminato anticipatamente la sessione, lasciando dunque invariata la classifica e consegnando di diritto la pole a Charles Leclerc.
Ora però il monegasco dovrà aspettare la valutazione sui danni al posteriore della macchina per sapere se verrà penalizzato di cinque posizioni per un eventuale sostituzione del cambio.
Per il momento però la pole rimane della Rossa, non succedeva da ben sedici mesi, una soddisfazione enorme per i tifosi e soprattutto per tutta la squadra, dopo il gran lavoro fatto quest’anno per migliorare la vettura, gran lavoro “made in Italy”.